domenica 17 aprile 2011

VI anniversario dell'Elezione di Benedetto XVI. Il tempo terribile sembra finito, ma si aprono nuove sfide per il Pontificato di Joseph Ratzinger

Il tempo terribile sembra finito. L'anno scorso, il 16 aprile, Benedetto XVI si preparava ad affrontare il viaggio a Fatima, da dove avrebbe messo in penitenza tutta la Chiesa per lo scandalo della pedofilia. Le notizie su nuovi scandali di pedofilia erano incessanti. La Chiesa si trovava ad affrontare una bufera senza precedenti. "Una barca in mezzo alla tempesta", l'ha più volte definita Benedetto XVI. Ieri Joseph Ratzinger ha compiuto 84 anni, martedì sarà il VI anniversario dell'Elezione. Guardando indietro, forse l'ultimo anno è stato il più difficile al timone della barca in mezzo alla tempesta. Joseph Ratzinger ne è venuto fuori come ha sempre fatto: con la preghiera, la penitenza e lo studio. Il suo ottanquattresimo anno di vita è coinciso con la pubblicazione della seconda parte del Gesù di Nazaret, la sua opera teologica più importante, nella quale si rispecchiano la vita e il pensiero di Joseph Ratzinger. Il "Gesù di Nazaret" rappresenta il picco di un anno che si mette dietro le spalle lo scandalo della pedofilia (alcune nuove rivelazioni provenienti dal Belgio sono niente in confronto al Calvario che viveva la Chiesa ad aprile dello scorso anno) e guarda verso il futuro, verso nuovi traguardi ecumenici. A giugno, Benedetto XVI va a Zagabria per due giorni. E c'è chi comincia ad ipotizzare che sarà l'occasione buona per un incontro con il Patriarca di Mosca Kyrill, cui tra l'altro Papa Ratzinger è legato da amicizia. Un incontro in territorio neutro, un primo passo per rimarginare una ferita che fino a poco tempo fa sembrava insanabile. Si tratta solo di voci di fantasia? Forse. Ma gli ambienti da cui provengono raccontano di una volontà vera di Benedetto XVI di arrivare finalmente all'unità compiuta dei cristiani. Un po' di questa unità è stata ricomposta grazie alla Costituzione Apostolica "Anglicanorum Coetibus", che ha istituito un Ordinariato speciale per i gruppi di anglicani che si vogliono convertire al cristianesimo. Polemiche? Qualcuna, ma nemmeno troppe. Così Benedetto XVI è andato in Inghilterra a settembre, dove ha beatificato il card. Newman, convertito eccellente e figura intellettuale principe del secolo, tra gli applausi degli inglesi. Anche lì, ha parlato al mondo della cultura ed esaltato una fede fondata sulla ragione. Questo è stato anche l'anno del Concistoro: 24 nuove porpore hanno portato il Sacro Collegio ad avere 121 elettori. Ma per poco, perché ora di nuovo il numero di cardinali che entreranno in Conclave per scegliere il successore di Benedetto XVI è sceso sotto i 120. E ci sono ancora altri cardinali in procinto di compiere gli ottanta anni, e dunque perdere automaticamente il diritto di partecipare al prossimo conclave. E allora già si parla di un prossimo Concistoro per quest'anno, stavolta "mini", con meno porporati, nell'ordine di sei o sette. Da queste scelte si comprenderà quale sarà il volto che Benedetto XVI darà alla Chiesa. Di certo, tra loro ci sarà l'arcivescovo di Bruxelles André Joseph Leonard, che sta vivendo momenti difficili a causa di una frangia contestazione continua che lo bersaglia di torte alla crema in ogni evento pubblico. E poi i viaggi: Venezia e Aquileia, San Marino, l'impatto con i giovani della GMG di Madrid in una Spagna dominata fino ad ora dallo zapaterismo ma pervasa da un forte senso di religioso, la Calabria e l'Africa. Ma la missione più difficile, per Benedetto XVI, sarà il ritorno in patria. Nel programma dei viaggi, anche una visita a Berlino, cosa che non accadeva da tempo. Nella sua Germania, ma in una città fortemente secolarizzata, dove la coalizione di governo è definita rossa-rossa. Riuscirà il Papa tedesco a conquistare la Germania indifferente?

Andrea Gagliarducci, La Sicilia