giovedì 19 maggio 2011

'Educare i giovani alla giustizia e alla pace' il tema scelto dal Papa per la 45° Giornata Mondiale della Pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2012

“Educare i giovani alla giustizia e alla pace” è il tema scelto da Benedetto XVI per la 45° Giornata Mondiale della Pace del prossimo 1° gennaio 2012. Il tema, sottolinea un comunicato del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace, “entra nel vivo di una questione urgente nel mondo di oggi: ascoltare e valorizzare le nuove generazioni nella realizzazione del bene comune e nell’affermazione di un ordine sociale giusto e pacifico dove possano essere pienamente espressi e realizzati i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo”. “Risulta quindi un dovere delle presenti generazioni – prosegue il comunicato – quello di porre le future nelle condizioni di esprimere in maniera libera e responsabile l’urgenza per un ‘mondo nuovo’”. La Chiesa, si legge ancora nella nota, “accoglie i giovani e le loro istanze come il segno di una sempre promettente primavera ed indica loro Gesù come modello di amore che rende ‘nuove tutte le cose’”. I responsabili della cosa pubblica, sottolinea inoltre il dicastero Giustizia e Pace, “sono chiamati ad operare affinché istituzioni, leggi e ambienti di vita siano pervasi da umanesimo trascendente che offra alle nuove generazioni opportunità di piena realizzazione e lavoro per costruire la civiltà dell’amore fraterno coerente alle più profonde esigenze di verità, di libertà, di amore e di giustizia dell’uomo”. Di qui, conclude la nota, “la dimensione profetica del tema scelto dal Santo Padre, che si inserisce nel solco della ‘pedagogia della pace’ tracciato da Giovanni Paolo II nel 1985 ('La pace ed i giovani camminano insieme'), nel 1979 ('Per giungere alla pace, educare alla pace') e nel 2004 ('Un impegno sempre attuale: educare alla pace')”, rilevando che "i giovani dovranno essere operatori di giustizia e di pace in un mondo complesso e globalizzato. Ciò rende necessaria una nuova ‘alleanza pedagogica’ di tutti i soggetti responsabili”.

Radio Vaticana