Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza la Comunità della Pontificia Facoltà Teologica del "Teresianum" di Roma, nel 75° anniversario di fondazione. L’indirizzo d’omaggio al Pontefice è stato rivolto dal padre Saverio Cannistrà, preposito generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.
“Vivere una sempre maggiore e più appassionata capacità di amare e di servire la Chiesa”: è la sfida che Benedetto XVI ha consegnato nel suo discorso al "Teresianum", che, ha detto, fin dalle sue origini ha approfondito la teologia spirituale nel quadro della questione antropologica. Il Papa ha invitato docenti ed allievi a seguire l’esempio dei Santi Teresa di Gesù e Giovanni della Croce che diedero vita a un rinnovamento della Chiesa e, con il loro fervore di vita contemplativa, infiammarono il mondo: “Cari studenti, sulla scia di questo carisma si colloca anche il vostro lavoro di approfondimento antropologico e teologico, il compito di penetrare il mistero di Cristo, con quella intelligenza del cuore che è insieme un conoscere e un amare; ciò esige che Gesù sia posto al centro di tutto, dei vostri affetti e pensieri, del vostro tempo di preghiera, di studio e di azione, di tutto il vostro vivere”. Ha così rivolto il pensiero all’esperienza interiore della conversione, vissuta da Santa Teresa davanti al Crocifisso, ribadendo che la mistica spagnola ci chiede di non essere indifferenti all’amore del Signore:“L’amore del Redentore merita tutta l’attenzione del cuore e della mente, e può attivare anche in noi quel mirabile circolo in cui amore e conoscenza si alimentano reciprocamente. Durante i vostri studi teologici, tenete sempre lo sguardo rivolto al motivo ultimo per cui li avete intrapresi, cioè a quel Gesù che ‘ci ha amato e ha dato la sua vita per noi’”. Benedetto XVI ha quindi dedicato una parte importante del suo discorso alla “direzione spirituale”. Una pratica, ha detto, "insostituibile" che il Papa raccomanda “non solo a quanti desiderano seguire il Signore da vicino, ma ad ogni cristiano che voglia vivere con responsabilità il proprio Battesimo”. Ognuno, ha avvertito, necessita infatti di “essere accompagnato personalmente da una guida sicura nella dottrina ed esperta nelle cose di Dio; wssa può aiutare a guardarsi da facili soggettivismi, mettendo a disposizione il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze vissute nella sequela di Gesù. Si tratta di instaurare quello stesso rapporto personale che il Signore aveva con i suoi discepoli, quello speciale legame con cui Egli li ha condotti, dietro di sé, ad abbracciare la volontà del Padre, ad abbracciare, cioè, la croce”. Anche voi, ha concluso il Papa rivolgendosi alla comunità dei Carmelitani scalzi, “fate tesoro” di quanto appreso negli anni di studio, "per aiutare i fedeli nel discernimento degli spiriti e nella capacità di assecondare le mozioni dello Spirito Santo", con l’obiettivo di "condurli alla pienezza della grazia".
Radio Vaticana
UDIENZA ALLA COMUNITÀ DELLA PONTIFICIA FACOLTÀ TEOLOGICA "TERESIANUM" DI ROMA - il testo integrale del discorso del Papa