giovedì 9 giugno 2011

L'incontro del Papa con una rappresentanza di Rom e Sinti. Il presidente della Comunità Sant'Egidio: un fatto storico, testimonia che la Chiesa li ama

“Un evento significativo in un momento in cui tanti episodi di antigitanismo si sono manifestati in molti Paesi europei, mentre la via dell’integrazione appare la sola possibile per vivere insieme in pace e in sicurezza”. Così il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, definisce il pellegrinaggio di due giorni a Roma di una rappresentanza di 1.400 Rom e Sinti d’Europa che sarà anche ricevuta in udienza privata dal Papa sabato 11 giugno. “L’udienza dei Rom europei dal Papa – dice Impagliazzo - è un fatto altamente significativo, da un punto di vista culturale e sociale, oltre che religioso. È anche un fatto storico: per la prima volta Rom e Sinti vengono ricevuti in questa forma in Vaticano. L’udienza testimonia che la Chiesa ama i Rom, e che si impegna accanto a queste popolazioni perché vengano riconosciuti come una minoranza europea, con i loro diritti e con i loro doveri”. Sono 12 milioni in Europa i Rom, Sinti, Manuches, Kale, Yenish e Travellers d'Europa e e 170mila in Italia. Il mondo zingaro, composto da diverse etnie e si stima che comprenda circa 36 milioni di persone sparse in tutto il mondo e conosciute con il termine generico “Zingari”. L'organizzazione di questo pellegrinaggio è curata dal Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, in collaborazione con la Fondazione CEI “Migrantes”, la diocesi di Roma e la Comunità di Sant’Egidio.

SIR

ROM E SINTI - Non senza di loro: l'11 giugno una rappresentanza incontrerà Benedetto XVI