Dopo l'attentato alle Torri Gemelle, nel 2001, l'idea di Assisi e degli incontri interreligiosi promossi da Giovanni Paolo II, ''è sembrata a molti anacronistica o ingenua. Non era in corso uno scontro di religione e di civiltà? Papa Wojtyla, con un gesto solenne - dopo aver chiesto ai cattolici di digiunare l'ultimo giorno del Ramadan - volle di nuovo la preghiera ad Assisi. Si apriva un decennio di grande tensione, mentre - di fronte alla cieca violenza terroristica - l'accostamento benevolo tra religioni sarebbe stato tacciato di ingenuità''. Ma invece è proprio da qua che riparte anche Benedetto XVI il quale si recherà ad Assisi il prossimo 27 ottobre per rilanciare la tradizione degli incontri fra i grandi leader religiosi del mondo in nome della pace e del dialogo. E' quanto scrive Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, su L'Osservatore Romano di oggi. ''Conviene sottolineare la via tracciata da Benedetto XVI - afferma Riccardi - con i suoi incontri dalla Moschea blu di Istanbul alla Sinagoga di Roma, che, in ottobre 2011, giungerà ad Assisi. Parlando a Napoli, nel 2007, all'incontro dei leader religiosi promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, il Papa ha affermato: 'Tutti siamo chiamati a lavorare per la pace e ad un impegno fattivo per promuovere la riconciliazione tra i popoli. E' questo l'autentico spirito di Assisi, che si oppone ad ogni forma di violenza e all'abuso della religione quale pretesto per la violenza'''. ''La logica dello scontro - è la conclusione - non è il futuro dell'umanità. Ma bisogna orientare cuori e menti non allo scontro di civiltà, ma alla civiltà del vivere insieme: ciò richiede il coinvolgimento delle energie spirituali''.
Adnkronos
Le religioni e il comune impegno per la pace inaugurato nel 1986 ad Assisi: nei crocevia difficili della storia