Luis García Medina sta vivendo i suoi ultimi giorni come vicario generale dei Legionari di Cristo. Il prossimo 1° agosto lascerà l’incarico e tutte le sue responsabilità a Roma. Nella giornata di venerdì, la congregazione ha annunciato che il prete messicano sarà il futuro superiore negli Stati Uniti. Nei fatti si tratta di una vero e proprio “declassamento”. Fino a pochi mesi fa, Garza era il personaggio più potente della Legione, concentrava in se stesso diversi ruoli. Vicario generale dal 1992, faceva parte del vertice quando il direttore generale era ancora il fondatore, Marcial Maciel Degollado, il prete che, secondo il Vaticano, condusse una vita "senza scrupoli" e commise ogni genere di atti immorali, anche abusi sessuali contro minori. Garza Medina,dunque, aveva un ruolo chiave nella Congregazione. Non solo per la sua vicinanza al "nostro padre", come gli adepti chiamavano Maciel, ma anche perché negli ultimi anni era riuscito ad ottenere ben quattro incarichi. Oltre a essere vicario generale, era prefetto di studi, direttore territoriale in Italia e delegato del direttore generale per le consacrate del Regnum Christi, il movimento laico. Ma il suo potere arrivava oltre: maneggiava le finanze dell’istituto religioso mediante una struttura parallela da lui creata, il Grupo Integer, i cui capi sostituivano totalmente i legittimi superiori territoriali della Legione, almeno in materia amministrativa. Un’anomalia destinata a scomparire, per decisione del delegato pontificio per la riforma dei Legionari, Velasio De Paolis. Tutto sembra indicare che lo stesso De Paolis abbia voluto riequilibrare gli assetti all’interno della Congregazione e per questo motivo ha esercitato forti pressioni per l’uscita di scena del vicario generale. Tuttavia, Garza non sarà emarginato definitivamente; si occuperà di una nuova regione legionaria: il “Territorio della America del nord”, creato grazie l’unificazione degli antichi territori dell’Atlanta e di New York. Per una semplice incompatibilità si è visto obbligato a lasciare anche il Consiglio Generale, organo massimo del governo della Congregazione. Solo temporaneamente manterrà il titolo di delegato del direttore generale per le consacrate del Regnum Christi, mentre si cerca il suo successore. Secondo la posizione ufficiale, resa pubblica in un comunicato, la decisione di far uscire il vicario generale è stata presa dal direttore generale, Álvaro Corcuera, con il consenso del consiglio generale e con la approvazione del delegato De Paolis. Non si conosce ancora il nome del successore, ma si sa che la nomina avverrà nei prossimi mesi, secondo quanto decideranno Corcuera e lo stesso consiglio. L’annuncio del cambio è stato comunicato in una lettera a tutti i legionari e i membri consacrati del Regnum Christi. Nella suddetta lettera si faceva riferimento al fatto che nel giugno scorso uno dei membri del consiglio generale avesse viaggiato negli Stati Uniti per raccogliere le opinioni dei sacerdoti, religiosi di voti perpetui e membri del movimento laico. Una sorta di “Sondaggio interno”. Importante, se si considera che i legionari degli Stati Uniti non volevano avere un superiore messicano. La lettera ha specificato che i risultati della consultazione hanno evidenziato un "ampio consenso" a favore dell’unificazione dei territori e della nomina di Garza come futuro direttore territoriale. L’emarginazione del vicario generale coincide con l’imminente uscita dell’ancora segretario generale, Evaristo Sada, che dovrebbe lasciare il suo posto in autunno, secondo l’annuncio ufficiale del gennaio scorso. La rete dei superiori, insomma, comincia a essere smontata, anche se non bruscamente. Manterranno ancora una certa influenza, ma non concentreranno nelle proprie mani lo stesso potere detenuto in precedenza. I dissidenti, appena rimproverati da De Paolis, avevano ribadito che, come parte del processo di riforma della Legione, il vicario generale avrebbe dovuto uscire della scena perché considerato complice degli abusi del fondatore. In una forma o in un’altra hanno raggiunto il loro obiettivo. Per alcuni, con Garza e Sada fuori dai giochi, le speranze di un cambiamento vero si rafforzano. Altri, invece, non sono tanto ottimisti. La vita dopo Maciel continua.
Andrés Beltramo Álvarez, Vatican Insider
Unificati i territori di New York e di Atlanta