venerdì 1 luglio 2011

Il Papa: in questi 60 anni quasi tutto è cambiato, ma è rimasta la fedeltà del Signore, Lui è lo stesso, ieri, oggi e sempre

I membri del Collegio cardinalizio si sono stretti intorno a Benedetto XVI, nella lieta occasione del 60° anniversario del suo sacerdozio, celebrato due giorni fa, ringraziando il Signore per il bene che gli ha concesso di seminare nel vasto campo della Chiesa. Nell'incontro conviviale di questa mattina, che ha visto attorno al Pontefice circa 60 cardinali, oltre a personale della Segreteria di Stato e ad altri più stretti collaboratori, il Santo Padre ha fatto una riflessione su questo suo importante traguardo: “In questi 60 anni quasi tutto è cambiato, ma è rimasta la fedeltà del Signore: Lui è lo stesso, ieri, oggi e sempre. E questa è la nostra certezza, che ci indica la strada per il futuro”. L’ora della memoria, per il Papa è anche l’ora della gratitudine al Signore per i doni di questi anni. Tornando col pensiero al 1951, quando il mondo era totalmente diverso da oggi, il Papa parlato della sua Germania con le città distrutte dalla guerra, l’economia a terra e una grande povertà materiale e spirituale, che i tedeschi hanno fronteggiato con una forte energia e con la volontà di ricostruire il Paese e di rinnovarlo sul fondamento della fede cristiana. Benedetto XVI ha poi parlato del concilio Vaticano II, quando tutte le speranze sembravano potersi realizzare, e della rivoluzione culturale nel Sessantotto: anni difficili "in cui la barca del Signore si riempiva d’acqua, rischiando di affondare", anche se il Signore, "che sembrava dormire, era presente e ha mandato avanti la nave di Pietro". Non poteva infine mancare il ricordo degli anni di lavoro "indimenticabili" durante il pontificato del Beato Papa Giovanni Paolo II e l’ora inaspettata del 19 aprile 2005, quando è stato eletto Papa. Una missione vissuta sempre con obbedienza e con gioia, perché il sacerdozio è anche gioia di stare insieme: "Vediamo come è bello che i fratelli siano insieme e vivano insieme la gioia del sacerdozio, dell’essere chiamati nella vigna del Signore. L’esperienza della fraternità è una realtà interna al sacerdozio, perché uno non va mai ordinato solo, va inserito in un presbiterio o da vescovo nel collegio episcopale, così il noi della Chiesa ci accompagna e si esprime in questa ora”. Il Pontefice ha ringraziato con calore i cardinali per il regalo speciale, destinato ai poveri della Capitale: “Il nostro essere insieme si allarga ai popoli di Roma. Non siamo solo noi a mangiare qui. Con noi sono quei poveri che hanno bisogno del nostro aiuto, della nostra assistenza, del nostro amore. Sono i poveri che sono particolarmente amati dal Signore”.

Radio Vaticana, Vatican Insider

INCONTRO CONVIVIALE CON I MEMBRI DEL COLLEGIO CARDINALIZIO - il testo integrale del saluto del Papa