La Chiesa ricorda oggi nella liturgia la compatrona d’Europa, Santa Brigida di Svezia (foto). Moglie e madre, e poi vedova e mistica, Brigida di Svezia è vissuta lungo l’arco del 1300, in un periodo in cui si annoverano le pagine tra le più difficili del Papato, quelle della “cattività avignonese”. La Santa scandinava fu una delle donne che con fervore e determinazione si batté per l’unità della Chiesa e per restituire dignità al ruolo del Successore di Pietro. A lei, Benedetto XVI ha dedicato lo scorso anno un intenso ritratto. La vita di Brigida di Svezia è la storia di due storie. La storia di una donna vicina a Dio che rende santo un matrimonio e la storia di una donna vicina a Dio che rende santa se stessa, santificando chi le sta vicino. Nel primo caso, uno splendido esempio di coerenza cristiana domestica. Nel secondo, di coerenza cristiana pubblica. Benedetto XVI ne parla con scoperta ammirazione, quando le sue catechesi ritraggono alcune delle grandi figure femminili del Medioevo. Brigida nasce nel 1303 a Finster, nel nord della Svezia. A 14 anni è, per l’epoca, in età da matrimonio. Lei si sente attratta dalla consacrazione a Dio, ma non si oppone al volere del padre. Per 28 anni, è una moglie e madre attenta, amorevole e profondamente cristiana, al punto che, nota il Papa, anche una dei suoi otto tra figlie e figli, Caterina, verrà proclamata Santa: “La sua saggezza pedagogica fu apprezzata a tal punto che il re di Svezia, Magnus, la chiamò a corte per un certo periodo, con lo scopo di introdurre la sua giovane sposa, Bianca di Namur, nella cultura svedese. Brigida, spiritualmente guidata da un dotto religioso che la iniziò allo studio delle Scritture, esercitò un influsso molto positivo sulla propria famiglia che, grazie alla sua presenza, divenne una vera ‘chiesa domestica’”.
La quotidianità di Brigida spiega ciò che oggi si è largamente smarrito sul senso del matrimonio cristiano, e cioè che i coniugi possono dimostrarne la “bellezza” coltivando la grazia che sostiene il loro specifico Sacramento. Con tenerezza e aiuto reciproco, osserva il Papa. Con solidarietà e partecipazione alla vita della Chiesa. Brigida, culturalmente preparata, insegna al marito, Ulf, a leggere e a studiare, favorendo con ciò la sua carriera. E assieme a lui, ricorda Benedetto XVI, “pratica con generosità” opere di carità verso i poveri: “Non poche volte, proprio come è avvenuto nella vita di Santa Brigida e di Ulf, è la donna che con la sua sensibilità religiosa, con la delicatezza e la dolcezza riesce a far percorrere al marito un cammino di fede. Penso con riconoscenza a tante donne che, giorno dopo giorno, ancor oggi illuminano le proprie famiglie con la loro testimonianza di vita cristiana”.
Poi questa parte della storia termina nel 1341. Ulf muore e Brigida, rimasta vedova, non cerca un altro uomo, ma Dio. Si trasferisce in un monastero cistercense, dove comincia ad avere delle rivelazioni divine, molto particolari, visioni intense sull’amore di Dio per l’umanità. Ma anche rivelazioni sulla sorte della Chiesa del suo tempo, soprattutto sul Papato, che in quel periodo ha lasciato la sede di Roma per la Francia: “Ricevendo questi carismi, Brigida era consapevole di essere destinataria di un dono di grande predilezione da parte del Signore: 'Figlia mia – leggiamo nel primo libro delle Rivelazioni –, Io ho scelto te per me, amami con tutto il tuo cuore...più di tutto ciò che esiste al mondo'. Del resto, Brigida sapeva bene, e ne era fermamente convinta, che ogni carisma è destinato ad edificare la Chiesa. Proprio per questo motivo, non poche delle sue rivelazioni erano rivolte, in forma di ammonimenti anche severi, ai credenti del suo tempo, comprese le Autorità religiose e politiche, perché vivessero coerentemente la loro vita cristiana”.
Dopo aver fondato un Ordine religioso, detto del Santo Salvatore, Brigida si trasferisce a Roma e qui viene colpita dal degrado della città e del clero. Anche da ciò si nota la lontananza del Pontefice da Roma e lei intensifica preghiere e suppliche perché tutto ciò finisca e non solo la Chiesa, ma tutta l’Europa, torni, secondo la concezione sociopolitica del tempo, ad avere una unità sotto le guide dell’Imperatore e del Papa: “Proveniente dalla Scandinavia, Santa Brigida testimonia come il cristianesimo abbia profondamente permeato la vita di tutti i popoli di questo Continente. Dichiarandola compatrona d’Europa, il Papa Giovanni Paolo II ha auspicato che Santa Brigida – vissuta nel XIV secolo, quando la cristianità occidentale non era ancora ferita dalla divisione – possa intercedere efficacemente presso Dio, per ottenere la grazia tanto attesa della piena unità di tutti i cristiani”.
Radio Vaticana
Udienza generale, 27 ottobre 2010, Santa Brigida di Svezia