Segno dei tempi: decolla il blog diplomatico. Nigel Baker (nella foto con Benedetto XVI) è il primo ambasciatore accreditato in Vaticano ad usare Twitter. Il nuovo rappresentante del Regno Unito racconterà ai blogger di tutto il mondo in cosa consiste il suo lavoro al di là Tevere fornendo le sue impressioni sulle cerimonie pontificie, gli eventi religiosi più importanti, gli incontri che avrà con il Pontefice. Basta andare all’indirizzo blogs.fco.gov.uk/roller/bakerenglish e voilà, ecco svelata l’attività di un diplomatico di carriera impegnato a consolidare i già buoni rapporti tra Benedetto XVI e Sua Maestà la Regina. Baker ha esordito la sua missione il 9 settembre, presentando le Lettere Credenziali al Pontefice durante una cerimonia avvenuta nel Palazzo di Castel Gandolfo. In concomitanza ha inaugurato anche il suo blog. Nel primo post Nigel si presenta, spiegando ai suoi lettori di avere seguito con grande interesse il summit internazionale dei blogger organizzato dal card. Gianfranco Ravasi un paio di mesi fa in Vaticano, un segno della particolare attenzione che la Chiesa riserva al mondo della Rete: "Anche il Papa twitta". Sicchè non deve stupire se anche un ambasciatore sceglie di ampliare il modo di interagire con l’esterno sfruttando i social network. "La conversazione che ho avuto con il Pontefice ha toccato diversi aspetti delle nostre relazioni, incluso l’importanza dei valori negli affari internazionali. Abbiamo una larga agenda in comune, che fa seguito la visita che Benedetto XVI ha avuto nel Regno Unito l’anno scorso". Le aree dove il Vaticano e la Gran Bretagna collaboreranno sono diverse. Tanto per cominciare il disarmo nucleare, la questione climatica, lo sviluppo del terzo mondo. Forse non sempre saranno d’accordo su tutto, ma sicuramente, come assicura il diplomatico "col Vaticano possiamo lavorare a fianco, beneficiandone ampiamente entrambi". Baker aggiunge che il suo blog vuole essere una finestra sull’ambasciata e così si dice pronto a rispondere a coloro che gli scriveranno. Poco più che quarantenne, sposato con una figlia nata in Bolivia, il Paese in cui ha lavorato prima di approdare a Roma, Nigel Baker non è l’unico ambasciatore britannico che twitta: sul sito del Foreign Commonwealth Office c’è la lista completa. In tutto sono una trentina gli ambasciatori internauti, ovviamente quarantenni e con una grande voglia di comunicare direttamente. Dal Pakistan, dal Sud Africa, dalla Giordania, dall’Armenia, dal Giappone, dall’Egitto, dall’Iraq. Mandando in soffitta il clichè del diplomatico compassato, in naftalina, con la penna e il calamaio davanti, tutto cocktail e Ferrero Rocher.
Franca Giansoldati, Il Messaggero.it