Al termine della Celebrazione Eucaristica, Benedetto XVI ha guidato la recita dell’Angelus con i fedeli presenti nella spianata dell’aeroporto turistico di Friburgo. L'Angelus, ha spiegato, “ci fa ricordare sempre di nuovo l’inizio storico della nostra salvezza”. “L’Arcangelo Gabriele presenta alla Vergine Maria il piano di salvezza di Dio, secondo il quale Ella avrebbe dovuto diventare la Madre del Redentore. Maria rimane turbata. Ma l’Angelo le dice una parola di consolazione: 'Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio'. Così Maria può dire il suo grande 'sì'”. “Questo 'sì' all’essere serva del Signore è l’affermazione fiduciosa al piano di Dio e alla nostra salvezza”, ha osservato il Papa. “Maria dice questo 'sì' a tutti noi, che sotto la croce le siamo affidati come figli. Non revoca mai questa promessa. Ed è per questo che Ella deve essere chiamata felice, anzi, beata perché ha creduto nel compimento di ciò che le era stato detto dal Signore”. Recitando l’Angelus, ha indicato il Pontefice, “possiamo unirci al 'sì' di Maria e aderire fiduciosamente alla bellezza del piano di Dio e della provvidenza che Egli, nella sua grazia, ha riservato per noi”. In questo modo, “anche nella nostra vita l'amore di Dio diventerà quasi carne, prenderà sempre più forma”. “Non dobbiamo avere paura in mezzo a tutte le nostre preoccupazioni”, ha avvertito Benedetto XVI. “Dio è buono”. “Allo stesso tempo, possiamo sentirci sostenuti dalla comunità dei tanti fedeli che in quest’ora pregano l’Angelus con noi, in tutto il mondo”.
Zenit
VIAGGIO APOSTOLICO IN GERMANIA (22-25 SETTEMBRE 2011) (XIX) - il testo integrale delle parole del Papa