martedì 27 settembre 2011

Il Papa in Germania. Osare la fede. Bilancio del mondo cattolico e politico tedesco: un arricchimento e un grande dono, effetti si vedranno nel tempo

La Messa celebrata con 100mila fedeli è il grande evento che ha segnato la fine del viaggio di Papa Benedetto XVI in Germania: un viaggio atteso per le varie implicazioni delle tappe che lo hanno portato a Berlino, Erfurt, Eichsfeld e infine a Friburgo dal 22 al 25 settembre. Molte le aspettative, soprattutto per quanto riguarda l'ecumenismo e il rapporto con la Chiesa evangelica. Le polemiche annunciate per il discorso del Papa al Bundestag sono state in realtà circoscritte: il parlamento tedesco, occupato praticamente tutto dai suoi componenti, ha accolto il Pontefice con un lungo applauso e ha ascoltato attentamente le sue parole, condivise talora anche da esponenti di posizioni politiche distanti dalla Chiesa Cattolica, come nel caso dell'appello alla salvaguardia del creato. "Un arricchimento e un grande dono". Questo il bilancio del viaggio di Benedetto XVI per mons. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza Episcopale tedesca e arcivescovo di Friburgo. Davanti ai giornalisti nella conferenza stampa svoltasi a Friburgo il 25 settembre, mons. Zollitsch ha espresso il parere che la Chiesa Cattolica tedesca sia stata incoraggiata dalla presenza del Pontefice e ha raccontato che durante il pranzo consumato domenica insieme con i vescovi, "il Papa si è rivolto spontaneamente" a loro, manifestando "la sua solidarietà e sottolineando di conoscere la situazione della Chiesa tedesca e il periodo difficile" che questa sta affrontando in seguito alla grave crisi causata dallo scandalo degli abusi. "Questa solidarietà è un grande incoraggiamento per i vescovi. Il discorso del Papa è stato breve ma molto chiaro e amichevole". Hans Langendörfer, segretario della Conferenza episcopale, ha affermato che Benedetto XVI, "in tutti i suoi interventi, ha incoraggiato costantemente la gente a osare di avere fede". "Gli effetti della visita del Papa si vedranno ancora nel tempo": lo ha detto mons. Joachim Wanke, vescovo di Erfurt. Nella conferenza stampa svoltasi il 24 settembre, il vescovo si è detto convinto che "gli incontri a Etzelsbach ed Erfurt saranno per i pellegrini una fonte costante di rafforzamento e di gioia". Wanke ha ringraziato tutti coloro "che hanno contribuito alla riuscita di giornate ricche di contenuti e di emozioni per una piccola Chiesa locale". Sull'incontro di Benedetto XVI con cinque vittime di abuso, il vescovo ha voluto puntualizzare che questo "non è da intendere affatto come un colpo di spugna sugli scandali degli anni passati" ma "si tratta di sviluppare un fiuto particolare per prevenire nuovi casi". Alois Glück, presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (Zdk), si è rallegrato per la visita di Benedetto XVI che "ha dimostrato come i cattolici in Germania non siano così distanti dal loro Papa, come viene invece sempre affermato". "Continuiamo con nuovo slancio a essere coerentemente Chiesa nel mondo", ha dichiarato Glück in un comunicato diffuso il 26 settembre. "La visita di Papa Benedetto è stata un rafforzamento e una sfida", ha aggiunto, ribadendo l'impegno di proseguire "il processo di dialogo nella Chiesa cattolica iniziato a Mannheim". Mons. Zollitsch e il card. Karl Lehmann, arcivescovo di Magonza ed ex presidente della Dbk, hanno espresso parere positivo anche sugli effetti del viaggio papale per quanto riguarda l'ecumenismo. Parlando alla Radio Vaticana, Lehmann ha osservato che Benedetto XVI si è pronunciato "con un po' di cautela" su Martin Lutero per non intervenire nei preparativi in atto sull'omaggio ecumenico in programma per il 2017, cinquecentenario della Riforma. Tuttavia, "è già molto che Benedetto XVI abbia visitato il convento agostiniano di Erfurt come primo luogo di azione di Lutero". Christine Lieberknecht, presidente dei ministri del Land Turingia, ha parlato di "evento grandioso". "Come teologa evangelica non sono affatto delusa del fatto che il Papa non abbia non abbia fatto concessioni concrete alla mia Chiesa". "Sono paziente nell'ecumenismo", ha commentato, condividendo con mons. Wanke il parere che "l'ecumenismo scaturisce dalla fede". Secondo Alois Glück, dopo il viaggio del Papa "siamo sempre più chiamati ad approfondire ulteriormente la convivenza ecumenica nelle comunità, nel dialogo teologico e a livello di vertici della Chiesa". Una particolare sfida sarà rappresentata dalla celebrazione nel 2017 "dell'Anno di Lutero".

SIR Europa