Con una Lettera Apostolia in forma di 'Motu Proprio' pubblicato oggi su L'Osservatore Romano, il Papa ha trasferito le competenze relative alla dispensa del matrimonio rato e non consumato e le cause di nullità della sacra Ordinazione dalla Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti al tribunale della Rota Romana. Il testo del provvedimento, firmato da Benedetto XVI a Castel Gandolfo lo scorso 30 agosto, è intitolato "Quaerit semper" dalle prime parole del testo di legge in latino: "La Santa Sede ha sempre cercato di adeguare la propria struttura di governo alle necessità pastorali che in ogni periodo storico emergevano nella vita della Chiesa, modificando perciò l'organizzazione e la competenza dei Dicasteri della Curia Romana. "E' parso conveniente - si legge nel Motu Proprio - che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si dedichi principalmente a dare nuovo impulso alla promozione della Sacra Liturgia nella Chiesa, secondo il rinnovamento voluto dal Concilio Vaticano II a partire dalla Costituzione 'Sacrosanctum Concilium'. Pertanto ho ritenuto opportuno trasferire ad un nuovo Ufficio costituito presso il Tribunale della Rota Romana la competenza di trattare i procedimenti per la concessione della dispensa dal matrimonio rato e non consumato e le cause di nullità della sacra Ordinazione". Pertanto Benedetto XVI ha modificato della l'articolo 126 della Costituzione Apostolica "Pastor bonus" di Giovanni Paolo II stabilendo che il Tribunale della Rota Romana "funge ordinariamente da istanza superiore nel grado di appello presso la Sede Apostolica per tutelare i diritti nella Chiesa, provvede all'unità della giurisprudenza e, attraverso le proprie sentenze, è di aiuto ai Tribunali di grado inferiore". Presso il Tribunale della Rota Romana è stato quindi "costituito un Ufficio al quale compete giudicare circa il fatto della non consumazione del matrimonio e circa l'esistenza di una giusta causa per concedere la dispensa". Dovranno dunque essere indirizzati a tale ufficio "tutti gli atti insieme col voto del vescovo e con le osservazioni del difensore del vincolo", affinchè possa "valutare attentamente, secondo la speciale procedura, la supplica volta ad ottenere la dispensa" e, se del caso, sottoporla al Sommo Pontefice. "Tale Ufficio - stabilisce il Motu Proprio - sarà anche competente a trattare le cause di nullità della sacra ordinazione, a norma del diritto universale e proprio". Il Papa ha affidato la responsabilità di questo nuovo ufficio al decano della Rota Romana e stabilito che "i procedimenti di dispensa dal matrimonio rato e non consumato e le cause di nullità della sacra Ordinazione pendenti presso la Congregazione per i Sacramenti", siano trasmessi al nuovo Ufficio presso il Tribunale della Rota Romana e da esso saranno definiti". Il Motu Proprio entrerà in vigore il 1° ottobre 2011. Sulle colonne del quotidiano vaticano il decano della Rota Romana, mons. Antoni Stankiewicz, scrive: "La Rota Romana accoglie le competenze assegnatele dal Papa con filiale gratitudine per la fiducia manifestata verso il suo Tribunale e col conforto di una plurisecolare esperienza giuridica, a cui attingere nella trattazione di materie così rilevanti per la vita dei singoli e dell'intera comunità cristiana".
TMNews, Agi
Lettera Apostolica in forma di "Motu Proprio" Quaerit semper (30 agosto 2011)
Un’innovazione storica