“Perché la celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale”, di domenica 23 ottobre, “accresca nel Popolo di Dio la passione per l’evangelizzazione e il sostegno all’attività missionaria con la preghiera e l’aiuto economico alle Chiese più povere”. E’ questa l’intenzione di preghiera missionaria di Benedetto XVI per il mese di ottobre. Un tema, quello dell’annuncio del Vangelo, a cui il Papa ha dedicato numerosi interventi. L’annuncio del Vangelo “è il servizio più prezioso che la Chiesa può rendere all’umanità”: è quanto scrive Benedetto XVI nel messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale. Il Papa sottolinea che l’evangelizzazione vivifica la Chiesa e il suo spirito apostolico. D’altro canto, il Pontefice ha sempre tenuto a precisare che “se non è animata dall’amore”, la missione si riduce ad attività filantropica. Per i cristiani, vale invece l’esortazione dell’apostolo Paolo: “L’amore di Cristo ci spinge”: “Ogni battezzato, come tralcio unito alla vite, può così cooperare alla missione di Gesù, che si riassume in questo: recare ad ogni persona la buona notizia che 'Dio è amore' e, proprio per questo, vuole salvare il mondo” (Angelus, 22 ottobre 2006).
Il Papa osserva inoltre l’urgenza dell’evangelizzazione per gli uomini del nostro tempo: nessun popolo, è il suo auspicio, sia privato della luce di Cristo. E ciò, prosegue, anche se nell’opera missionaria si incontrano mille difficoltà, fino alla disponibilità “a dare la propria vita per il nome di Cristo e per amore degli uomini”: “Chi partecipa alla missione di Cristo deve inevitabilmente affrontare tribolazioni, contrasti e sofferenze, perché si scontra con le resistenze e i poteri di questo mondo. E noi, come l’apostolo Paolo, non abbiamo come armi che la parola di Cristo e della sua Croce” (All'Assemblea Generale delle Pontificie Opere Missionarie, 21 maggio 2010).
Ancora, il Papa rammenta che tutti i cristiani, non solo i missionari, esistono “per mostrare Dio agli uomini. E solo laddove si vede Dio, comincia veramente la vita”. “Non vi è niente di più bello”, aveva detto nella Messa di inizio Pontificato, che conoscere Cristo e “comunicare agli altri l’amicizia con Lui”: “L’evangelizzazione ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nel gesto della preghiera, cristiani mossi dalla consapevolezza che la conversione del mondo a Cristo non è da noi prodotta, ma ci viene donata” (All'Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, 21 maggio 2010).
“Tutto nella Chiesa – ribadisce – è al servizio dell’evangelizzazione” ed “ogni cristiano dovrebbe fare propria l’urgenza di lavorare per l’edificazione del Regno di Dio”. Ma su quali basi fondare la missione? Il Papa indica nella Parola di Dio e nei Sacramenti le solide fondamenta dell’evangelizzazione: “Solo radicati profondamente in Cristo e nella sua Parola si è capaci di non cedere alla tentazione di ridurre l’evangelizzazione ad un progetto solo umano, sociale, nascondendo o tacendo la dimensione trascendente della salvezza offerta da Dio in Cristo. E’ una Parola che deve essere testimoniata e proclamata esplicitamente, perché senza una testimonianza coerente essa risulta meno comprensibile e credibile” (All'Assemblea Generale delle Pontificie Opere Missionarie, 14 maggio 2011).
Radio Vaticana