Jesus Colina, direttore e fondatore dell'agenzia di stampa cattolica Zenit, ha lasciato il suo incarico per divergenze con i Legionari di Cristo, che controllano il consiglio di direzione della testata. Tradotta in sette lingue e diffusa via internet, Zenit in questi anni si è distinta per indipendenza e qualità nel panorama dell'informazione religiosa. Colina, che ha fondato la testata 14 anni fa, si è dimesso due giorni fa su richiesta di padre Oscar Nader, nuovo presidente del Consiglio di Zenit. "La ragione di questa richiesta è stata che la mia attività nel mondo della comunicazione cattolica non mostra la dipendenza istituzionale dell'agenzia dalla Congregazione dei Legionari di Cristo, identità che adesso in poi si vorrà sottolineare", ha scritto Colina in una lettera alla redazione. All'origine della rottura, la vicenda del fondatore dei Legionari di Cristo, il defunto sacerdote messicano Marcial Maciel, che, come ha accertato il Vaticano commissariando la congregazione religiosa, era pedofilo, tossicomane ed aveva diversi figli da alcune donne. "Credo che questa decisione - scrive Colina nella missiva - è la conseguenza logica della perdita di fiducia reciproca tra i superiori dei Legionari di Cristo e me. Le vicende di padre Marcial Maciel e il modo nel quale la Congregazione ci ha informato, occultando fatti rilevanti, ha fatto che in occasioni non abbiamo adempito pienamente al nostro dovere di informare secondo la visione del Papa e la Santa Sede". "Questa mancanza di reciproca fiducia - prosegue Colina - si è ulteriormente aggravata dopo che due anni fa i partecipanti alla riunione annuale generale di Zenit avevano chiesto trasparenza amministrativa, per evitare che possibili scandali finanziari attribuiti ai Legionari di Cristo (magari inventati dalla stampa) potessero mettere in pericolo Zenit. In quella riunione, gli allora rappresentanti della Congregazione hanno promesso un indipendenza amministrativa dei conti bancari di Zenit da quelli della Congregazione dei Legionari di Cristo. Nella pratica poi è successo esattamente il contrario, unificando le firme dei conti bancari in quella del allora vicario generale, padre Luis Garza". Si tratta, scrive il direttore dimissionario, di "elementi gravi che fanno perdere fiducia, e senza fiducia mutua è impossibile collaborare in un progetto d'informazione al servizio della nuova evangelizzazione che richiede dei coinvolti un impegno di vita". Scrive Colina: "Capisco perfettamente la difficoltà della sfida che i superiori dei legionari di Cristo hanno dovuto affrontare negli ultimi anni e per questo non li giudico. Anzi, ringrazio profondamente della libertà e la fiducia che ho avuto nel passato per poter creare questa agenzia come un servizio informativo indipendente al servizio del rigore informativo sul Santo Padre e la Chiesa universale. Grazie veramente!".
TMNews