giovedì 22 settembre 2011

Il Papa: vengo in Germania per incontrare la gente e parlare di Dio. La libertà si sviluppa solo nella responsabilità di fronte a un bene maggiore

"Pur essendo questo viaggio una visita ufficiale che rafforzerà le buone relazioni tra la Repubblica Federale di Germania e la Santa Sede, in primo luogo non sono venuto qui per perseguire determinati obiettivi politici o economici, come fanno giustamente altri uomini di stato, ma per incontrare la gente e parlare di Dio": è quanto ha affermato il Papa, nel primo discorso del terzo viaggio apostolico in Germania, durante la cerimonia di benvenuto. "Nei confronti della religione - ha detto Benedetto XVI - vediamo una crescente indifferenza nella società che, nelle sue decisioni, ritiene la questione della verità piuttosto come un ostacolo, e dà invece la priorità alle considerazioni utilitaristiche. D'altra parte c'è bisogno di una base vincolante per la nostra convivenza, altrimenti ognuno vive solo seguendo il proprio individualismo. La religione è uno di questi fondamenti per una convivenza riuscita. 'Come la religione ha bisogno della libertà, così anche la libertà ha bisogno della religione'” ha spiegato il Papa citando le parole del grande vescovo e riformatore sociale Wilhelm von Ketteler, di cui si celebra quest'anno il secondo centenario della nascita. “Il fatto che ci sono valori che non sono assolutamente manipolabili – ha spiegato Benedetto XVI - è la vera garanzia della nostra libertà. La libertà si sviluppa solo nella responsabilità di fronte a un bene maggiore. Tale bene esiste solamente per tutti insieme; quindi devo interessarmi sempre anche dei miei prossimi. La libertà non può essere vissuta in assenza di relazioni”. Nel discorso il Papa ha ribadito che “nella convivenza umana non si dà libertà senza solidarietà. Ciò che sto facendo a scapito degli altri, non è libertà, ma azione colpevole che nuoce agli altri e anche a me stesso. Posso realizzarmi veramente quale persona libera solo usando le mie forze anche per il bene degli altri. Questo vale non soltanto per l’ambito privato ma anche per la società”. Riferendosi al principio di sussidiarietà, Benedetto XVI ha sottolineato che “la società deve dare spazio sufficiente alle strutture più piccole per il loro sviluppo e, allo stesso tempo, deve essere di supporto, in modo che esse, un giorno, possano reggersi anche da sole”. "Lo sguardo chiaro anche sulle pagine oscure del passato ci permette di imparare da esso e di ricevere impulsi per il presente. La Repubblica Federale di Germania - ha concluso il Pontefice - è diventata ciò che è oggi attraverso la forza della libertà plasmata dalla responsabilità davanti a Dio e dell'uno davanti all'altro. Essa ha bisogno di questa dinamica che coinvolge tutti gli ambiti dell'umano per poter continuare a svilupparsi nelle condizioni attuali. Ne ha bisogno in un mondo che necessita di un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta di valori fondamentali su cui costruire un futuro migliore".

TMNews, Agi, SIR

VIAGGIO APOSTOLICO IN GERMANIA (22-25 SETTEMBRE 2011) (II) - il testo integrale del discorso del Papa