Ad Ancona, la Messa solenne presieduta dal legato pontificio, il card. Giovanni Battista Re, ha dato inizio al XXV Congresso Eucaristico Nazionale italiano. A questo importante appuntamento, che ha come tema “Signore da chi andremo? L’Eucaristia per la vita quotidiana”, ha rivolto il suo saluto e la sua benedizione dopo l’Angelus anche il Papa. "L’istituzione dell’Eucarestia si spiega solo perché Cristo ci ha amati”, ha detto il card. Re nella sua omelia, pronunciata durante la celebrazione nel porto di Ancona alla presenza di migliaia di fedeli. Il porporato si è poi soffermato sul significato centrale che il Sacramento eucaristico ha nella vita e nella missione della Chiesa. “Realtà certissima e dolcissima”, l’Eucaristia è “Dio con noi, Dio che si dona a noi”. La comunione con Lui è il dono più prezioso con cui la Chiesa è stata arricchita, e può rappresentare la risposta alle aspirazioni profonde che caratterizzano il cuore umano: "L’Eucaristia non è una cosa. E’ una persona viva: è Cristo stesso che si fa nostro nutrimento spirituale e che si fa compagno di viaggio nel cammino della nostra vita, indicandoci la strada e trasmettendoci luce, forza, energia e conforto".Il Congresso Eucaristico, ha proseguito il card. Re, è quindi un invito ad accettare il dono di Cristo, imparando da Lui cosa significa essere cristiani. Nell’auspicio del legato pontificio, la settimana di celebrazioni deve rappresentare anche l’occasione di trovare in Cristo la forza di cambiare la vita e la società. L’incontro con il Signore nell’Eucaristia, infatti, spinge da sempre l’uomo alla testimonianza e alla solidarietà: "Anche per la società di oggi, segnata da tanto egoismo, da speculazioni sfrenate, da tensioni e contrasti, da violenze, l’Eucaristia è richiamo all’apertura verso gli altri,al saper amare,al saper perdonare; è invito alla solidarietà e all’impegno per i poveri,per i sofferenti, per i piccoli, per gli emarginati. L’Eucaristia è luce per riconoscere il volto di Cristo nel volto dei fratelli".
Radio Vaticana
Omelia