“Nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno: cammina!”. Questo il motto scelto per la visita pastorale che il Papa compirà domani a Lamezia Terme e Serra San Bruno. L'intera Calabria attende con trepidazione l'arrivo del Pontefice, previsto per le 9.15 all'aeroporto internazionale di Lamezia. Poi il trasferimento nella periferia della città, dove verrà celebrata la Santa Messa. Nel pomeriggio, Benedetto XVI sarà a Serra San Bruno: dopo il saluto alla popolazione locale, la visita alla Certosa per la celebrazione dei Vespri con i monaci. Afflitta dalla più alta percentuale italiana di giovani disoccupati, siamo intorno al 65%, la Calabria crede fortemente in un sussulto spirituale capace di cambiare le proprie sorti. La Calabria non si rassegna ad essere la terra della 'ndrangheta, del più basso reddito e del più alto indice di disoccupazione giovanile: il peggior dato d'Italia. La Calabria vuole vivere e vivere con dignità. Per questo l'atteso arrivo di Benedetto XVI a Lamezia Terme e Serra San Bruno è profondamente sentito come momento di fede e di speranza: la fede in quel Dio Padre che non abbandona i suoi figli e la speranza di un risveglio delle coscienze per la ricostruzione di un tessuto sociale fatto di legalità, bene comune e solidarietà. La Calabria, dunque, è pronta ad accogliere il Papa e lo fa in festa. Lamezia Terme è ricoperta dai colori bianco e giallo delle bandiere dello Stato Vaticano, transennate le strade che il corteo papale attraverserà per raggiungere la zona industriale dove verrà celebrata la Santa Messa e dove verrà recitato l'Angelus. Ad assistere alla celebrazione un numero di fedeli superiore alle aspettative: a Lamezia Terme, tra questa notte e domani all'alba si prevede arriveranno da tutta la regione oltre mille pullman. Si attendono fino a 130mila fedeli. ''Spero e credo che questa visita sarà storica, non solo per gli annali, ma anche nel cuore di tutti: lascerà un segno forte di speranza e di rinascita''. E' l'auspicio espresso dal vescovo di Lamezia Terme, mons. Luigi Cantafora. Una visita, spiega intervistato da Avvenire, in una regione ''che ha bisogno di non essere dimenticata e sminuita di valore''. ''Il Papa viene da noi, viene a visitare questo piccolo lembo di terra, spesso vilipeso, la sua visita è per noi come la pioggia che disseta e ristora'', dice. Per preparare la visita, mons Cantafora ha scritto una lettera pastorale dal titolo ''Nel nome di Gesu' Cristo il Nazareno, cammina!''. ''Un invito - sottolinea - a non abbandonarsi alla rassegnazione, aiutati dalla presenza e dalla parola di Pietro''. Un momento di gioia e un motivo di grazia per la terra, ha dichiarato invece il vescovo di Locri-Gerace, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, in vista della storica giornata di domani: "Deve essere un momento di gioia per tutti noi cattolici di Calabria. La presenza del Papa, dovunque egli va, è sempre un motivo di grazia per la terra visitata e per la gente che incontra". "Il Papa – aggiunge – ci porta la benedizione di Dio, ci conferma nella fede, ci aiuta a leggere i problemi della nostra terra a partire dalla fede, ci incoraggia ad avere speranza e a non desistere mai dal combattere il male e dal fare il bene. Alcuni di noi andremo a Lamezia per partecipare di persona all’evento. La gran parte di voi non potrà; ma vi invito a seguire la diretta televisiva della Santa Messa. Io avrò l'occasione di incontrarlo e chiederò per la nostra diocesi la benedizione. Vi invito in modo particolare a seguire con attenzione quanto ci dirà con i suoi discorsi, che saranno sicuramente ispirati dallo Spirito Santo". Anche gli studenti dell’Università della Calabria si preparano per salutare il Santo Padre. Sono quattro gli autobus che partiranno dall’Unical per portare gli studenti a Lamezia Terme per ascoltare le parole del Pontefice, nell’area del consorzio ex Sir. "Nel Suo alto magistero – affermano gli studenti cattolici dell’Unical – non è mai mancata l’attenzione per il mondo degli universitari. Sono incessanti i suoi appelli per un impegno dei giovani studenti perchè le comunità universitarie sono chiamate ad un compito storico notevole: quello di superare pre-comprensioni e pregiudizi che talvolta impediscono lo sviluppo di una cultura autentica. Lavorando in sinergia le Università possono indicare che è possibile un nuovo dialogo e una nuova collaborazione tra la fede cristiana e i diversi saperi, senza confusione e senza separazione, ma condividendo la medesima aspirazione a servire l’uomo nella sua pienezza".
Radio Vaticana, Adnkronos, Il Quotidiano della Calabria.it