martedì 25 ottobre 2011

La presentazione del Messaggio per la Giornata del Migrante e del Rifugiato 2012: una Chiesa sollecitata a rivedere i suoi metodi, le sue espressioni

Questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la 98° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà domenica 15 gennaio 2012 sul tema "Migrazioni e nuova evangelizzazione". Sono intervenuti mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, mons. Joseph Kalathiparambil e padre Gabriele Ferdinando Bentoglio, rispettivamente e sotto-segretario del medesimo Pontificio Consiglio. Una Chiesa “sollecitata a rivedere i suoi metodi, le sue espressioni e il suo linguaggio”: così mons. Vegliò ha introdotto la presentazione del Messaggio. “Per avere un quadro concreto sulla mescolanza dei popoli come conseguenza del fenomeno migratorio, - ha detto mons. Vegliò - basta dare uno sguardo, per esempio, al ‘Rapporto Mondiale del 2010 sulle Migrazioni’ dell’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (IOM), che individua i Paesi che hanno ‘accolto’ il maggior numero di migranti negli ultimi anni”. Essi sono gli Stati Uniti d’America, la Federazione Russa, la Germania, l’Arabia Saudita, il Canada, la Francia, il Regno Unito e la Spagna. “È evidente – ha proseguito - che il miscuglio di nazionalità e di religioni va crescendo in misura esponenziale. Nei Paesi di antica cristianità osserviamo la penetrazione della secolarizzazione e la crescente insensibilità nei confronti della fede cristiana, mentre in alcuni Paesi a maggioranza non cristiana c’è un influsso emergente del Cristianesimo”. Mons. Vegliò ha anche evidenziato che “ovunque pullulano i nuovi movimenti settari, con il tentativo di ‘eliminare ogni visibilità sociale e simbolica della fede cristiana’, come se Dio e la Chiesa non esistessero”. Da parte sua, mons. Kalathiparambil ha ricordato dolore e sofferenza dietro a tante storie di rifugiati. Ricorda che in molti fuggono da persecuzioni religiose. Di fronte a ciò, ha sottolineato, il cristiano testimonia Cristo e i valori evangelici rifiutando ogni xenofobia e razzismo. Il rischio infatti non è remoto: “In un periodo caratterizzato da crescenti sentimenti di ostilità nei confronti dei rifugiati, in molti Paesi industrializzati”. A questo proposito una raccomandazione precisa per i mezzi di comunicazione: “Hanno un ruolo importante nel far conoscere con correttezza, oggettività e onestà, la situazione di chi ha dovuto forzatamente lasciare la propria patria e i propri affetti. E’ importante non lasciarsi trasportare dall’onda lunga dello stereotipo o della sola ricerca dello scoop giornalistico”. Padre Bentoglio ha volto lo sguardo in particolare ai giovani, ricordando che sono circa tre milioni gli studenti all’estero e che entro il 2025 il numero salirà a sette milioni. Cercano Paesi industrializzati, dove nel maggior numero di casi poi si fermeranno. Padre Bentoglio ha citato i Paesi da cui provengono: “Una ventina di Paesi, tra cui ai primi posti figuravano Cina, Polonia, India e Messico. Rispetto agli anni precedenti, però, gli incrementi maggiori sono da attribuire a Colombia, Cina, Romania e Marocco. Sono diminuiti invece gli studenti provenienti da Filippine e Federazione Russa”.Padre Bentoglio chiama tutti a riflettere sul fatto che le nuove tecnologie in alcuni casi aiutano questi giovani nelle società multietniche e multiculturali. Ma sembra dire che non si può lasciare tutto al caso: “Di pari passo, cresce l’urgenza che i luoghi dell’educazione, della formazione, soprattutto a livello universitario, acquisiscano e valorizzino il legame necessario e strategico fra la profonda sete di verità e il desiderio di incontrare Dio”. In definitiva, attenzione al rispetto per i diritti di ognuno e attenzione alle potenzialità di una società in evoluzione.

SIR, Radio Vaticana

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA 98° GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO (15 GENNAIO 2012)