"Smentendo ancora una volta stereotipi infondati, il Papa va avanti e ripropone con forza la causa della pace. Che si costruisce cercando l'unico Dio". Così L'Osservatore Romano in un editoriale di prima pagina a firma del direttore Gian Maria Vian. "Per questo - prosegue l'editoriale dedicato alla Giornata di Assisi - Benedetto XVI ha voluto ad Assisi anche intellettuali non credenti, togliendo argomenti agli 'atei combattivi' ed esigendo dai credenti che purifichino le loro fedi e non diano scandalo, offuscando così la trasparenza di Dio. Il cui nome, secondo le parole dell'apostolo Paolo, è 'Dio dell'amore e della pace', il Signore della storia che vi si è incarnato per salvare il mondo". "Se è vero che nella storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza - scrive Vian - questo è stato un abuso, ha riconosciuto Benedetto XVI sulla scia dei suoi predecessori, confermando la volontà di purificazione incessante di cui a nome della Chiesa Cattolica, e con l'umiltà che lo caratterizza, dà ancora una volta esempio ripetendo l'antica convinzione: Ecclesia semper reformanda. Con la fiducia che questo processo possa estendersi alle altre religioni ed essere compreso, attraverso la ragione, da tutti".
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Dio nella Storia