Alle 15.30 Benedetto XVI ha preso congedo dalla Nunziatura Apostolica e si è trasferito in auto all’aeroporto internazionale "Cardinale Bernardin Gantin" di Cotonou dove, alle 16.00, ha avuto luogo la cerimonia di congedo dal Benin, alla presenza del presidente della Repubblica Thomas Boni Yayi, delle Autorità politiche e civili, dei vescovi del Paese e dei fedeli. Dopo il discorso del presidente della Repubblica, il Papa ha pronunciato il suo discorso. "Sono riconoscente a Dio per questi giorni trascorsi con voi nella gioia e nella cordialità. Ringrazio il Presidente - ha detto Papa Ratzinger - per le sue cordiali parole e per i molteplici sforzi compiuti per rendere gradevole il mio soggiorno. Ringrazio anche le diverse autorità di questo Paese e tutti i volontari che hanno contribuito con generosità alla riuscita di queste giornate. Non dimentico l'intera popolazione del Benin che mi ha ricevuto con calore ed entusiasmo. La mia gratitudine va anche ai membri della Chiesa Cattolica, ai diversi presidenti delle Conferenze Episcopali nazionali e regionali che hanno viaggiato per giungere fino a qui, e naturalmente, in modo del tutto particolare, ai vescovi del Benin". "Ho desiderato visitare di nuovo il Continente africano per il quale ho una stima ed un affetto particolari, perché ho l'intima convinzione che è una terra di speranza. Ne ho parlato del resto già parecchie volte. Autentici valori, capaci di ammaestrare il mondo, si trovano qui e non chiedono che di sbocciare con l'aiuto di Dio e la determinazione degli Africani". "L'Esortazione Apostolica post-sinodale 'Africae munus' può contribuirvi validamente, perché essa apre prospettive pastorali e susciterà interessanti iniziative. La affido a tutti i fedeli africani che sapranno studiarla con attenzione e tradurla in azioni concrete nella loro vita quotidiana. Il cardinale Gantin, questo eminente figlio del Benin la cui grandezza è stata riconosciuta al punto che questo Aeroporto porta il suo nome, ha partecipato con me a numerosi Sinodi, e ha saputo apportarvi un contributo essenziale e apprezzato. Possa egli accompagnare l'attuazione di questo documento! Durante questa visita, ho potuto incontrare diverse componenti della società del Benin, e membri della Chiesa. Questi numerosi incontri, così diversi nella loro natura, testimoniano - ha evidenziato Papa Benedetto XVI - la possibilità di una coesistenza armoniosa in seno alla Nazione, e tra la Chiesa e lo Stato. La buona volontà e il rispetto reciproco aiutano non solamente il dialogo, ma sono essenziali per costruire l'unità tra le persone, le etnie e i popoli. La parola 'Fraternità' è del resto la prima delle tre parole del vostro motto nazionale. Vivere insieme da fratelli, nonostante le legittime differenze, non è un'utopia". "Perché - si è domandato il Pontefice - un Paese africano non potrebbe indicare al resto del mondo la strada da prendere per vivere una fraternità autentica nella giustizia fondandosi sulla grandezza della famiglia e del lavoro? Possano gli Africani vivere riconciliati nella pace e nella giustizia. E' l l'augurio che formulo con fiducia e speranza prima di lasciare il Benin e il Continente africano". 2Desidero anche incoraggiare l’intero Continente a essere sempre di più 'sale della terra e luce del mondo'". "Dio benedica il Benin!", ha concluso Benedetto XVI in lingua fon, prima di imbarcarsi a bordo di un aereo A 330 dell’Alitalia, diretto a Roma.
TMNews
VIAGGIO APOSTOLICO IN BENIN (18-20 NOVEMBRE 2011) (XII) - il testo integrale del discorso del Papa