I Patriarchi cattolici d’Oriente incoraggiano le Chiese a “fissare una giornata di preghiera per la riconciliazione e la pace in Medio Oriente”. Desiderano “una pace giusta e globale” per porre termine al conflitto israelo-palestinese e la creazione di uno Stato palestinese accanto a quello israeliano. Esprimono anche a loro preoccupazione per la sorte dei cristiani nella regione. Se le condizioni di sicurezza lo permetteranno, il XXI Congresso si svolgerà nel 2013 in Iraq. E l’anno prossimo, un Congresso convocato dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali riunirà dal 17 al 19 aprile i vescovi in Libano. I partecipanti al XX Congresso del Consiglio dei Patriarchi cattolici d’Oriente, svoltosi dal 14 al 17 novembre scorsi presso la sede del Patriarcato maronita, a Bkerké, in Libano, hanno reso pubblico un documento con le loro raccomandazioni, appelli e decisioni. L’evento è stato presieduto dal Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente dei maroniti, Mar Béchara Boutros Raï. Lo scopo era quello di “monitorare e applicare le raccomandazioni del Sinodo per il Medio Oriente che si è tenuto a Roma nell’ottobre 2010, convocato da Papa Benedetto XVI”, come si legge nel comunicato finale. All’incontro hanno partecipato il cardinale patriarca di Alessandria dei copto-cattolici, Antonios Naguib, il Patriarca di Antiochia, di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei melchiti o greco-cattolici, Gregorio III Laham, il Patriarca siro-cattolico di Antiochia, Mar Ignace Youssef III Younan, il cardinale patriarca di Babilonia dei Caldei, Emmanuel III Delly, il Patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Fouad Twal, mons. Jean Tayrouz, patriarca di Cilicia degli Armeni cattolici, Nerses Bedros XIX, e il segretario generale del Consiglio dei Patriarchi cattolici d’Oriente, padre Khalil Alwane. Erano stati invitati a partecipare anche mons. Mikael Abrass, del Patriarcato dei melchiti cattolici, mons. Bassilios Gergess Moussa Al Qassir, del Patriarcato siro-cattolico, mons. Shlimoune Wardouni, del Patriarcato caldeo, e padre Al Chaldani Hanna, del Patriarcato latino di Gerusalemme. Il Congresso è stato aperto la sera di lunedì 14 novembre nella chiesa del Patriarcato maronita a Bkerke con una preghiera solenne creata per l’occasione. Vi hanno partecipato, oltre ai patriarchi cattolici d’Oriente anche il card. Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, il nunzio apostolico in Libano, mons. Gabriele Caccia, molti vescovi, superiori e superiore generali delle congregazioni cattoliche, nonché sacerdoti, religiosi e laici. Il Patriarca Béchara Raï ha dato il benvenuto ai presenti e ha spiegato gli obiettivi del congresso dicendo: “Ringraziamo Dio e rendiamogli grazie per aver ispirato Sua Santità Papa Benedetto XVI a convocare il Sinodo speciale per il Medio Oriente. Eccoci in attesa dell’Esortazione Apostolica che pubblicherà Sua Santità al termine di questo Sinodo”. Il comunicato precisa che il Patriarca ha lanciato un appello per la “collaborazione con le Chiese ortodosse e le comunità ecclesiali nate dalla Riforma e il dialogo di verità e di vita con i nostri fratelli, musulmani ed ebrei e seguaci delle religioni asiatiche e africane che vivono sul nostro territorio e con noi”.
Il card. Sarah ha fatto l’elogio del patrimonio liturgico delle Chiese orientali e ha ricordato la comunione con le Chiese mediorientali e i loro organismi caritatevoli attraverso le opere di carità della Sede Apostolica grazie a "Cor Unum". All’inizio del Congresso, come afferma il comunicato finale, i padri hanno indirizzato una lettera a Papa Benedetto XVI per informarlo del loro incontro e ringraziarlo per il Sinodo speciale sul Medio Oriente, dal quale, hanno detto, “speriamo raccogliere i frutti nelle nostre Chiese”. La mattina di martedì 15 novembre, prosegue la stessa fonte, i Patriarchi riuniti in congresso hanno accolto il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill I, il quale ha ribadito assieme al Patriarca Béchara Raï “i buoni rapporti” che esistono tra la Chiesa russo-ortodossa e i patriarcati cattolici d’Oriente. Inoltre, Kirill ha invitato i Patriarchi cattolici a visitare Mosca e a rafforzare questi rapporti. Ha espresso inoltre la preoccupazione di Mosca e della Chiesa Russa per gli sviluppi in corso nei Paesi arabi, esortando “alla pace e alla stabilità” e mostrando la sua preoccupazione per “i popoli della regione” e soprattutto per “il ruolo dei cristiani in seno a queste società”. A sua volta, anche il Consiglio dei patriarchi cattolici d’Oriente ha prestato particolare attenzione “agli avvenimenti in corso nei Paesi arabi” e ha esaminato “la situazione attuale in questi Paesi e le sue ripercussioni sui cittadini, specialmente i cristiani”. I delegati hanno ascoltato poi le relazioni di varie commissioni del Consiglio, fra cui il comitato di coordinamento delle varie commissioni per la Famiglia, la commissione di coordinamento per la Pastorale carceraria, la commissione cattolica per la Catechesi, l’Ufficio cattolico internazionale per l’Educazione, gli emittenti Télélumière Noursat, TV Charity e La Voix de la Charité.
Anita S. Bourdin, Zenit