Dopo la recita dell'Angelus, il Papa ha rivolto un pensiero particolare ai "vari Paesi dell’Estremo Oriente celebrano con gioia il capodanno lunare": “Nella presente situazione mondiale di crisi economico-sociale auguro a tutti quei popoli che il nuovo anno sia concretamente segnato dalla giustizia e dalla pace, porti sollievo a chi soffre, e che specialmente i giovani, con il loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possano offrire una nuova speranza al mondo”. Nei saluti in varie lingue, Benedetto XVI, in francese, ha salutato in particolare “tutti i responsabili della Comunità di Sant’Egidio, i cui membri lavorano con coraggio per annunciare il Vangelo, soprattutto in Africa e in America Latina. Ogni battezzato è chiamato a proclamare la Buona Novella rispondendo alla missione che il Signore ha affidato ai suoi apostoli”. Di qui l’invito a “lavorare per l’unità di tutti i cristiani”. In tedesco l’auspicio che il Signore “ci apra ad una genuina comunione della fede”. Per questo “è necessaria anche la nostra disponibilità come quella dei primi discepoli”, che lasciarono tutto per seguire Gesù. In questo s’inscrive “anche la nostra vocazione di lasciare continuamente ciò a cui siamo abituati nell’insicurezza ma anche nella speranza di essere accompagnati dall’amore misericordioso di Dio”. In polacco, implorando “l’unità per i cristiani”, il Papa ha esortato: “Fiduciosi nell’aiuto di Dio, rivolgiamo questa preghiera nell’umiltà dello spirito, aperti al dialogo, alla collaborazione e all’unità. I nostri cuori siano trasformati dalla grazia di Cristo risorto che prega per noi, la sua Chiesa, affinché siamo una cosa sola”.
Radio Vaticana, SIR