domenica 22 gennaio 2012

Il Papa: l'unità visibile dei cristiani sempre opera che viene da Dio, che chiede l'umiltà di riconoscere la nostra debolezza e di accogliere il dono

A mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. “L’odierna domenica – ha ricordato il Papa - cade nel mezzo della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si celebra dal 18 al 25 gennaio”. Di qui l’invito a tutti “ad unirsi alla preghiera che Gesù ha rivolto al Padre alla vigilia della sua passione: ‘Che siano una sola cosa, perché il mondo creda’. Quest’anno, in particolare, la nostra meditazione nella Settimana di preghiera per l’unità fa riferimento ad un brano della Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, dal quale si è formulato il motto: ‘Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo nostro Signore’. Siamo chiamati a contemplare la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, cioè la sua risurrezione, come un evento che trasforma radicalmente quanti credono in Lui e apre loro l’accesso ad una vita incorruttibile e immortale”. In realtà, “riconoscere e accogliere la forza trasformante della fede in Gesù Cristo sostiene i cristiani anche nella ricerca della piena unità tra di loro”. Inoltre, ha aggiunto, "quest'anno i sussidi per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani sono stati preparati da un gruppo polacco. Nel corso dei secoli, i cristiani polacchi hanno spontaneamente intuito una dimensione spirituale nel loro desiderio di libertà ed hanno compreso che la vera vittoria può giungere solo se accompagnata da una profonda trasformazione interiore. Essi ci ricordano che la nostra ricerca di unità può essere condotta in maniera realistica se il cambiamento avviene innanzitutto in noi stessi se lasciamo agire Dio, se ci lasciamo trasformare ad immagine di Cristo, se entriamo nella vita nuova in Cristo, che è la vera vittoria". Benedetto XVI ha spiegato che "l'unità visibile di tutti i cristiani è sempre opera che viene dall'alto, da Dio, opera che chiede l'umiltà di riconoscere la nostra debolezza e di accogliere il dono. Però, per usare un'espressione che ripeteva spesso il Beato Papa Giovanni Paolo II, ogni dono diventa anche impegno. L'unità che viene da Dio esige dunque il nostro quotidiano impegno di aprirci gli uni agli altri nella carità". “Da molti decenni – ha sottolineato il Papa -, la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani costituisce un elemento centrale nell’attività ecumenica della Chiesa. Il tempo che dedicheremo alla preghiera per la piena comunione dei discepoli di Cristo ci permetterà di comprendere più profondamente come saremo trasformati dalla sua vittoria, dalla potenza della sua risurrezione”. Mercoledì prossimo, ha ricordato il Pontefice, “concluderemo la Settimana di preghiera con la solenne celebrazione dei Vespri della Festa della Conversione di San Paolo, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, alla quale saranno presenti anche i rappresentanti delle altre Chiese e Comunità cristiane”. “Vi attendo numerosi a tale incontro liturgico – ha concluso - per rinnovare insieme la nostra preghiera al Signore, fonte dell’unità. Affidiamola fin da ora, con filiale fiducia, all’intercessione della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa”.

SIR, TMNews

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS