sabato 7 gennaio 2012

Imminenti importanti nomine nella Curia romana, a cominciare dal prefetto di Dottrina per la Fede. Riunione di cardinali per sciogliere i diversi nodi

Dopo l’annuncio del Concistoro, ci si attendono, e secondo alcune voci sono imminenti, grandi novità nella Curia romana. La più importante riguarda la Congregazione per la Dottrina della Fede. L’attuale titolare, William Joseph Levada nato nel 1936, desidera lasciare; oltre ad essere oltre il limite dei 75 anni, ha qualche problema di salute, e preferisce una vita più tranquilla di quella a capo del dicastero dottrinale. Qualche settimana fa sembrava che la scelta di Benedetto XVI fosse diretta verso un presule di cui ha grande stima, Gerhard Ludwig Müller, titolare di Ratisbona. Sembra però che nel frattempo l’orientamento sia mutato. Alla Congregazione per la Dottrina della Fede andrebbe un cardinale di Curia che Papa Ratzinger conosce molto bene: il salesiano Angelo Amato, già segretario della ex “Suprema” e attualmente prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. A rimpiazzarlo ai Santi andrebbe invece un altro cardinale di cui si è parlato molto nelle ultime settimane, e cioè Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano. Se ne è parlato, e secondo i maligni egli stesso non sarebbe totalmente estraneo al fenomeno, perché il suo nome è circolato come possibile successore del card. Angelo Scola a Venezia. Per quanto ci risulta, la candidatura non avrebbe riscosso troppo favore in alto loco. L’ipotesi di una Congregazione per l’Arciprete, giovane (è del 1943) e desideroso di fare e di mettersi in luce potrebbe soddisfare il suo desiderio di contribuire in maniera più fattiva alle sorti della Chiesa universale.E Müller? Per il 64nne arcivescovo di Ratisbona, docente e studioso, e vero cui il prof. Ratzinger ha grande stima, si apre un panorama romano ben in linea con quelle che sono le sue linee di interesse, così delineate da una biografia: “I campi di ricerca di G. L. Müller comprendono l’ecumene, la teologia dell’era moderna, la comprensione cristiana della rivelazione, l’ermeneutica teologica e l’ecclesiologia (sacerdozio e diaconato). Come docente accademico, si adopera da sempre per la formazione di giovani leve in campo scientifico. Di questo impegno fa fede la vasta cerchia internazionale di allievi ai quali ha continuato a dedicarsi anche dopo la sua nomina a vescovo. Non pochi di essi hanno potuto usufruire anche di un suo personale e privato sostegno finanziario. Numerose cattedre in Germania e all’estero sono attualmente ricoperte da studiosi formatisi alla sua scuola”. Andrebbe a sostituire il card. Raffaele Farina, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, nato nel 1933, salesiano, e che da tempo attende di andare in pensione. Resta in piedi l’incognita Venezia. Il nodo dovrebbe sciogliersi la settimana prossima, con una riunione di una Commissione ristretta, organizzata dal prefetto della Congregazione per i vescovi, il card. Marc Ouellet, alla presenza dei massimi esponenti della Segreteria di Stato e di altri porporati, per esaminare la situazione alla luce delle risposte dei vescovi veneti, e dei pareri chiesti, da Benedetto XVI, o forniti motu proprio, da cardinali italiani del cui giudizio ha piena fiducia.

Marco Tosatti, San Pietro e dintorni