Si è aperto oggi pomeriggio, alla Pontificia Università Gregoriana, il Simposio internazionale sulla questione degli abusi sessuali commessi dal clero. L’evento, intitolato, “Verso la guarigione e il rinnovamento”, riunirà fino al 9 febbraio vescovi e superiori religiosi di tutto il mondo e permetterà ai presenti di ascoltare anche la testimonianza di una vittima di abusi. Ad aprire i lavori, sarà il card. William Joseph Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Radio Vaticana ha intervistato uno degli esperti invitati al Simposio, don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter: "La voce delle vittime è la voce di Gesù Bambino vittima", ha affermato il sacerdote, commentando la decisione di far parlare alla prima sessione del Simposio una signora irlandese che da bambina ha subito abusi da un prete. Solo se si ascoltano le vittime, spiega il fondatore di Meter, "si comprende la profondità del dramma e si comprende anche che in fondo le vittime non vogliono vendette, non vogliono mettere al bando la Chiesa o chi si è macchiato di questo reato, ma vogliono soltanto essere ascoltate, vogliono un percorso di giustizia, che sia una giustizia autentica, vera, coerente e non ipocrita". Le vittime, assicura don Di Noto, "vogliono semplicemente essere accolte per quanto riguarda la Chiesa nella Chiesa e per quanto riguarda la società nella società, affinchè non si sentano vittime due volte, vittime anche di esclusione". Secondo il sacerdote siciliano, poi, "le vittime non solo si ascoltano, ma si devono accompagnare per tutta la vita". Infatti "la guarigione" della Chiesa alla quale vuole contribuire il Simposio "non è altro che, da una parte, l'esperienza principale di una riconciliazione da parte dei soggetti che si sono macchiati di questi peccati e reati, e dall'altra la possibilità di dare una voce di speranza, una voce di certezza, e anche un po' di luce alle vittime, poichè chi ha provocato questo ha veramente lacerato il loro cuore". Il Simposio rappresenta "una grande opportunità per ascoltare e anche per confrontarci su un fenomeno seriamente globale, non certamente circoscritto alla sola esperienza ecclesiale". Per il fondatore di Meter, infatti, questo appuntamento "è certamente un evento storico". "Auspico - confida - che non si riduca soltanto a una risposta all'interno della Chiesa ma che questa risposta divenga una pastorale ordinaria di difesa dei diritti dei bambini in tutto il mondo". "Io credo - sottolinea don Di Noto - che la Chiesa già sia leader nella protezione dell'infanzia: basti pensare alle tante opere che già esistono nel campo della tutela dei minori in tutte le parti del mondo, in tutti i continenti". "La Chiesa - assicura il sacerdote in Italia più impegnato nella lotta a questo fenomeno - non solo è leader, ma è all'avanguardia. Immaginate tutte le comunità sparse nei Paesi più poveri del mondo, dove la Chiesa è accanto a quei bambini che mangiano le briciole e neanche quelle: questo bisogna raccontarlo".
Agi
Alla Gregoriana si apre il Simposio sugli abusi contro i minori. Intervista con don Di Noto