È morto ieri sera a 89 anni l'ex sacerdote Lelio Cantini, ridotto allo stato laicale da Papa Benedetto XVI nel 2008, dopo che un processo canonico lo riconobbe autore di abusi sessuali su almeno 10 ragazze minorenni dal 1973 al 1987. Una vicenda dolorosa per le vittime e per l'intera comunità ecclesiale fiorentina. La vicenda esplose nel 2007, quando alcuni parrocchiani della Regina della Pace a Firenze, dove Cantini era stato prete per numerosi anni, trovarono il coraggio di denunciare il loro ex parroco inviando un dossier alla Curia e al Vaticano. Già in quell'anno l'allora arcivescovo Ennio Antonelli gli impartì alcune restrizioni, e la Procura aprì un'inchiesta che poi venne archiviata nel maggio scorso in quanto i reati erano prescritti. La Congregazione per la Dottrina della Fede lo condannò invece per abuso plurimo e aggravato nei confronti di minori, e il Papa lo ridusse allo stato laicale. Cantini è morto ieri sera nel convento di San Francesco a Fiesole (Firenze). L'arcivescovo Giuseppe Betori, appresa la notizia ha detto di pregare per lui affidando "la sua anima alla misericordia di Dio", mentre le vittime hanno commentato: "Di fronte alla morte di un uomo che per il male compiuto ha segnato per sempre la vita di tante persone, non possiamo che tacere di fronte al giudizio di Dio davanti al quale adesso lui si trova. La sua definitiva scomparsa ci auguriamo spezzi per sempre ogni legame con chi ancora credeva in lui".
Giacomo Galeazzi, Oltretevere