martedì 6 marzo 2012

Il Papa e il primate anglicano insieme per il millenario dell'Eremo di Camaldoli. Priore di San Gregorio al Celio: sia di stimolo per tutti i fedeli

Benedetto XVI visiterà sabato prossimo il Monastero di San Gregorio al Celio, in Roma, in occasione del millenario della fondazione del Sacro Eremo di Camaldoli e in concomitanza della visita dell’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams (foto). Il Papa riceverà in Vaticano il primate della Comunione anglicana la mattina di sabato. Quindi, alle 17.30, presiederà i Primi Vespri a San Gregorio al Celio per la Festa del Transito di San Gregorio Magno. Un grande momento ecumenico nel segno dei Camaldolesi, a mille anni dalla fondazione del Sacro Eremo di Camaldoli da parte di San Romualdo. Con l’incontro tra Benedetto XVI e Rowan Williams, per la terza volta un Papa e un arcivescovo di Canterbury si incontreranno al Celio, nel monastero da cui Gregorio Magno scelse Agostino e i suoi 40 monaci per portare il Vangelo agli Angli. In un comunicato del priore di San Gregorio, si auspica che l’incontro tra il Papa e l’arcivescovo di Canterbury sia di stimolo “per tutti i fedeli, cattolici romani ed anglicani”, affinché visitando le Tombe degli Apostoli, “non dimentichino di rafforzare anche il loro impegno a dimostrare, con lo studio e con la condivisione nella carità, il loro desiderio” di raggiungere la piena unità dei cristiani. Significativamente, alla fine dei Vespri, è previsto che il Papa e l’arcivescovo di Canterbury si rechino nella Cappella di San Gregorio per accendervi una lampada. Si prevede inoltre che venga posta una croce di pietra celtica proveniente proprio da Canterbury e forse anche una icona. Si consolida dunque la lunga tradizione del legame tra la comunione anglicana e il monastero camaldolese romano, ancor più rafforzato dopo il Concilio Vaticano II. Celebrare il Millenario di Camaldoli sul Celio, si legge ancora nel comunicato, significa connotare profondamente la celebrazione stessa con i caratteri dell’ecumenismo”, che “fa parte integrante ormai dello spirito camaldolese contemporaneo”.

Radio Vaticana