lunedì 14 maggio 2012

Il sito del vaticanista Sandro Magister 'www.chiesa' abbatte ogni record ed è sempre più letto. Anche dal Papa, che lo seguiva da quando era cardinale

Nello scorso mese di aprile la sezione chiesa.espresso.repubblica.it del sito de L'Espresso, curata dal vaticanista Sandro Magister (nella foto con Benedetto XVI), ha fatto un record doppio. Con più di 123mila visitatori singoli in tutto il mondo. E con una media di quasi 12mila stampate al giorno. Questo secondo dato è legato al particolare profilo del sito. Che non insegue i fatti di attualità, ma li inquadra. Chi entra in www.chiesa trova che le notizie si accompagnano alle analisi, le analisi ai documenti integrali, per un quadro il più possibile completo, con un sistematico rimando alle fonti. E allora stampa il tutto. Per leggerlo con calma, per conservarlo. A metà aprile è andato in rete un servizio che in due giorni ha avuto quasi 60mila stampate, anche questo un primato. Era il servizio con la notizia inedita e dettagliatissima dell'esame avviato dalla Congregazione per la Dottrina della fede, per ordine del Papa, a carico del rituale con cui le comunità neocatecumenali celebrano le loro Messe in tutto il mondo. Un'altra particolarità di www.chiesa è il suo pubblico internazionale. Oltre che in lingua italiana, dal 2002 è anche integralmente in inglese. E dal 2006 pure in francese e in spagnolo. Infatti, prendendo come base di calcolo 100mila lettori di www.chiesa, appena 38mila sono in Italia. Tutti gli altri sono sparsi per il mondo. Negli Stati Uniti ce ne sono 27mila. Seguono Spagna, Francia, Canada, Regno Unito, Argentina, Brasile, Messico, Australia, con alcune migliaia a testa. Questi sono di solito i primi dieci paesi in classifica, con la Germania che qualche volta vi si infila. Ma non c'è angolo del pianeta senza qualche lettore. Dal Giappone al Sudafrica, dallo Sri Lanka al Kazakistan. Nella galassia del Web, gli articoli di www.chiesa sono ripresi e rimessi in orbita ovunque. Capita di ritrovarne qualcuno tradotto da cima a fondo nelle lingue più impensate: dallo svedese all'ungherese. Anche in Cina c'è chi legge www.chiesa, tranne quando il sito viene oscurato dal regime. Un ex ambasciatore dell'Olanda nella Repubblica Popolare, tornato a Shanghai per affari, ci ha segnalato più volte il black out, che di solito punisce contemporaneamente un altro sito scomodo: l'agenzia on line AsiaNews diretta da padre Bernardo Cervellera. In molte cancellerie www.chiesa è giudicato una lettura d'obbligo, per le informazioni sul Vaticano. Le ambasciate presso la Santa Sede di Italia, Stati Uniti, Israele, Russia, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito, Canada sono tra quelle con i lettori più assidui. E così il dipartimento di Stato americano, che ha una mezza dozzina di suoi funzionari iscritti alla newsletter: cioè a quei fedelissimi, costantemente in aumento e oggi arrivati a 13 mila, che desiderano ricevere l'avviso via mail di ogni nuovo articolo del sito. I nunzi pontifici nel mondo, naturalmente, sono anch'essi lettori attenti. Come i dirigenti e i funzionari della Curia romana. Pochi in cifre assolute, ma speciali. C'è chi ha visto la stampata di qualche articolo di www.chiesa sulla scrivania di Benedetto XVI. Il quale seguiva questo sito già prima di essere eletto Papa. Nel 2004, a un cardinale americano che gli chiedeva di rendere pubblica la nota riservata da lui inviata ai vescovi degli Stati Uniti sulla questione del rifiuto o no della comunione ai politici cattolici pro aborto, Joseph Ratzinger rispose sorridendo: "Ma è già pubblica! Vada sul sito di Sandro Magister e la troverà". Sull'elezione di Ratzinger a Papa, www.chiesa puntò senza mai esitare, addirittura con qualche anno d'anticipo. "The Pope's Prognosticator": così la rivista americana di geopolitica Foreign Policy titolò un suo servizio del gennaio 2006 dedicato proprio alla storia di successo di questo sito. Il suo primo grande boom di lettori, www.chiesa l'ha registrato nel 2005 in concomitanza con l'elezione di Benedetto XVI. Da 20-30mila che erano, diventarono il doppio. Da allora, anno dopo anno, è stato un crescendo, fino agli attuali record. Il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I è un altro dei lettori d'antica data del sito, ricco d'informazioni anche sulle Chiese d'oriente. Nel gennaio del 2010 www.chiesa rese pubblico il testo integrale della nota sui poteri del Papa sulla quale stavano discutendo in segreto due delegazioni della Chiesa di Roma e delle Chiese Ortodosse. E anche sul mondo islamico www.chiesa ha sempre fornito informazioni di prima scelta. Al punto che l'effettivo estensore della famosa lettera dei 134 saggi musulmani a Benedetto XVI, il teologo Aref Ali Nayed, ha scelto più volte proprio questo sito come tribuna di ulteriori suoi interventi di dialogo con la Chiesa di Roma.

L'Espresso