martedì 1 maggio 2012

Presidente Comunione e Liberazione: grande umiliazione, se siamo continuamente identificati con il potere e i soldi abbiamo dato qualche pretesto

"L'incontro con don Giussani ha significato per noi la possibilità di scoprire il cristianesimo come una realtà tanto attraente quanto desiderabile. Per questo è una grande umiliazione constatare che a volte per noi non è bastato il fascino dell'inizio per renderci liberi dalla tentazione di una riuscita puramente umana". Così don Julian Carron, presidente della Fraternità di Comunione e liberazione, in una lettera a La Repubblica. "Se il movimento di Comunione e liberazione è continuamente identificato con l'attrattiva del potere, dei soldi, di stili di vita che nulla hanno a che vedere con quello che abbiamo incontrato, qualche pretesto dobbiamo averlo dato", ha scritto Carron. "Spetterà ai giudici determinare se alcuni errori commessi da taluni costituiscano anche reati. D'altra parte ciascuno potrà giudicare se, tra tanti sbagli, siamo riusciti a dare un qualche contributo al bene comune", ha aggiunto.

Lettera43

Lettera di don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, al giornale La Repubblica