martedì 17 luglio 2012

Anno della fede. In un volume di padre Sapienza le catechesi di Paolo VI nell'Anno indetto per il XIX centenario del martirio dei Santi Pietro e Paolo

L’apertura dell’Anno della fede si sta approssimando e si moltiplicano le iniziative per aiutare i fedeli a vivere l’importante appuntamento ecclesiale indetto da Benedetto XVI. Per meglio vivere questo tempo dedicato alla riflessione, alla riscoperta e all’approfondimento della virtù teologale, padre Leonardo Sapienza, addetto al protocollo della Prefettura della Casa Pontificia, propone un interessante volume che raccoglie le catechesi di Paolo VI per l’Anno della fede da lui indetto con l’Esortazione Apostolica "Petrum et Paulum Apostolos" del 22 febbraio 1967 e alcuni manoscritti inediti, che dimostrano come il tema della fede sia stato fondamentale nel Magistero di Papa Montini. Nel volume dal titolo "Paolo VI. L’Anno della fede" (foto), (Monopoli, Edizioni Viverein, 2012, pagine 236, euro 17,50), padre Sapienza sottolinea come Papa Montini indisse quell’Anno, era il XIX centenario del martirio dei Santi Pietro e Paolo, con due obiettivi: onorare i due Apostoli che hanno trasmesso la fede e rafforzare l’adesione alla comune vocazione cristiana. Nell’introduzione, padre Sapienza ricorda le grandi iniziative che caratterizzarono il 1967 per il risveglio della fede, a cominciare dalla prima Assemblea del Sinodo dei vescovi, all’incontro a Roma con il Patriarca ecumenico Athenagoras I, all’indizione della Giornata Mondiale della Pace, al pellegrinaggio a Fatima, al viaggio in Turchia, alla visita pastorale alla diocesi di Roma. Senza dimenticare che al termine dell’Anno della fede Paolo VI pronuncia il Credo del popolo di Dio, una professione di fede che riafferma il Credo millenario della Chiesa. Il Papa non riprova e non condanna, direttamente, alcun errore, alcuna deviazione. Egli afferma, insegna, ribadisce il valore e il significato del Credo della Chiesa, quale fu definito nella sua sostanza dai padri di Nicea. Parlando ai fedeli, Paolo VI afferma che il "Credo del popolo di Dio non è, ne vuol essere un punto di arrivo, ma di partenza". Il punto fondamentale che Paolo VI vuole evidenziare con il Credo del popolo di Dio è che "si tratta di comprendere che nella religione cristiana vi sono verita perenni, immutabili che i tempi devono penetrare ed esprimere nell’idioma che a ognuno di essi è proprio, rispettando il contenuto che a tutti appartiene".

Nicola Gori, L'Osservatore Romano