sabato 1 settembre 2012

Il Papa: Budapest sia segno di speranza per ispirare giovani del Genfest a offrire la mano dell’amicizia a chi proviene da altri contesti e culture

Da ieri e fino a domenica Budapest diventa "capitale" dell’unità. La città ungherese ospita infatti il Genfest, raduno mondiale dei giovani del Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich scomparsa nel 2008. Questa è la decima edizione, sostenuta dall’apporto di 3.000 volontari e 600 tra attori, tecnici e staff, e s’intitola "Let’s Bridge", per esprimere l’impegno dei partecipanti a costruire ponti fra culture e popoli diversi perché il prezioso valore della fraternità diventi universale. In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, indirizzato alla presidente del Movimento dei Focolari Maria Voce, il Papa imparte la sua Benedizione Apostolica a tutti i partecipanti. Benedetto XVI osserva che la città stessa è un simbolo eloquente delle aspirazioni che portano così tanti giovani a riunirsi per l’evento dal titolo Let’s Bridge. “I numerosi ponti che attraversano il Danubio, che collegano gli insediamenti precedenti di Buda e Pest e ne fanno un’unica unità , - osserva il Santo Padre - sono stati distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale. Eppure, dalle ceneri di quel terribile conflitto è nata la determinazione di costruire la pace su fondamenti duraturi, una determinazione che sarebbe stata l’inspirazione alla base della fondazione del Movimento dei Focolari". “I ponti del Danubio sono stati ricostruiti e la comunità internazionale si è data una meta di eliminare una volta e per sempre tutte le condizioni che potrebbero condurre ad un conflitto futuro”. “Auspico – si legge nel messaggio - che questa bellissima città sia un segno di speranza per ispirare tutti i giovani presenti a offrire la mano dell’amicizia a quelli che provengono da altri contesti e culture, così da dare forma alla città terrena nell’unità e nella pace, rendendola in qualche misura un’anticipazione e una prefigurazione della città indivisa di Dio”.

Radio Vaticana, SIR