venerdì 23 novembre 2012

'Il Fatto Quotidiano': entro fine mese mons. Georg Gänswein lascerà l'incarico di segretario del Papa per diventare prefetto della Casa Pontificia, sarà ordinato vescovo nella Solennità dell'Epifania

Vatileaks, atto terzo. Dopo l'infornata di nomine ai vertici della Curia romana l'estate scorsa e la creazione, domani, di sei nuovi cardinali, tutti non italiani, prosegue la rivoluzione silenziosa di Benedetto XVI dopo lo scandalo dei documenti privati usciti sui giornali e lo scontro senza esclusione di colpi ai vertici della Segreteria di Stato che ha scandalizzato gli episcopati di tutto il mondo. Ora, stando ad alcune indiscrezioni che circolano da giorni Oltretevere e rilanciate anche da Il Fatto Quotidiano del 23 novembre, è il turno di padre Georg Gänswein (nella foto con Benedetto XVI), segretario particolare del Pontefice dal 2003. A breve, infatti, probabilmente entro fine mese, lascerà quest'incarico per diventare prefetto della Casa pontificia, l'organismo che si occupa dell'attività quotidiana del Papa e della Famiglia pontificia. "Promoveatur ut amoveatur", insomma, ti promuovo per rimuoverti. Secondo il quotidiano, sulla scelta di Papa Ratzinger di privarsi del suo fidato segretario pesa lo scandalo Vatileaks e soprattutto la mancata sorveglianza di don Georg nei confronti di Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo che lavorava a stretto contatto con lui, dividendo persino l'ufficio, ed è riuscito a fotocopiare e portare all'esterno numerosi documenti riservati. Un andazzo cominciato addirittura nel 2006. Ora, padre Georg, in vista del nuovo incarico, sarà ordinato vescovo dal Papa il 6 gennaio, Solennità dell'Epifania. Prima di lasciare il suo incarico, Padre Georg il 30 novembre prossimo riceverà il premio “Testimoni di santità”, assegnatogli dall'Associazione romana Tu es Petrus, per la sua "assoluta fedeltà al sacerdozio e al successore dell'Apostolo Pietro". "Fulgido esempio di elevate virtù umane e spirituali", don Georg, si legge nella motivazione del premio, "ha interpretato e vissuto il proprio ruolo di prezioso e insostituibile primo collaboratore del Romano Pontefice Benedetto XVI, facendosi da subito 'Cireneo' del Vicario di Cristo, lungo la 'Via Crucis' di un Papato tanto vilipeso e incompreso da un mondo sempre più relativista e secolarizzato, quanto luminoso ed eroico nella proclamazione del Vangelo del Signore Risorto, nella tutela e salvaguardia dei valori non negoziabili e nell'opera di purificazione interna della Chiesa". A consegnare il riconoscimento sarà, ironia del caso, l'arcivescovo emerito di Palermo, il cardinale Salvatore De Giorgi, nominato proprio da Papa Ratzinger nella commissione cardinalizia incaricata di fare luce sullo scandalo della fuoriuscita dei documenti riservati.

Antonio Sanfrancesco, Linkiesta