"Personalmente ho visto il mio ruolo o servizio al Papa come quello di un vetro. Un vetro è un vetro quando è pulito. Più pulito è più raggiunge il suo scopo. Se si sporca o si rompe rimane un vetro ma non funziona come dovrebbe". Mons. Georg Gänswein (foto), segretario particolare di Benedetto XVI, ha descritto così quella che ha definito "la dietrologia della mia comprensione del ruolo che svolgo". "Debbo lasciare entrare il sole, e il vetro meno appare meglio è, se non si vede proprio vuol dire che svolge bene il suo lavoro", ha spiegato Gänswein nel breve discorso pronunciato a braccio ieri sera alla cerimonia nella quale gli è stato consegnato dal card. Salvatore De Giorgi, il premio "Testimoni di santità" assegnatogli dall'associazione 'Tu es Petrus'.
"Meno vengo messo volutamente in mostra meglio è", ha poi riassunto don Georg a quanto riferito dai presenti, assicurando di offrire ogni giorno il suo aiuto al Pontefice il suo servizio "col cuore, con il cervello, con l'anima, con tutte le forze che ho". E, ha confidato, se "venti ostili ci sono e se toccano il Santo Padre talvolta toccano anche il suo segretario, la sofferenza fa parte della via Crucis, ma non la scegliamo". Padre Georg ha poi ringraziato il card. De Giorgi, presidente onorario di 'Tu es Petrus', e ha rivelato pubblicamente un episodio della sera del 19 aprile 2005, cioé qualcosa che accadde subito dopo l'elezione di Papa Ratzinger. "I cardinali - ha raccontato - erano nella Sala da pranzo della casa Santa Marta, con il Papa eletto, e io ero presente in un angolo. A un certo punto hanno intonato l''oremus pro Pontefice nostro', ma il coro non era un granché. Solo una voce era sicura, quella di De Giorgi. Lui sapeva il testo e ha concesso di portare a termine il canto".
"Servendo con tanto amore Benedetto XVI, questo grande Papa che il Signore ci ha dato, mons. Georg Gänswein attraverso lui serve la Chiesa intera. Per questo l'atto di riconoscimento di questa sera non è solo legittimo ma doveroso". Il card. De Giorgi ha motivato così il premio "Testimoni di santità'" al segretario del Pontefice. Questo sodalizio, che il porporato ha definito "un'iniziativa molto decisa nella difesa del Papa e della Santa Sede", ha inteso rendere onore al più stretto collaboratore di Benedetto XVI, quale "testimone di santità" perchè, ha spiegato De Giorgi, mons. Gänswein, è vicino non solo "al più grande teologo del nostro tempo", che è certamente Joseph Ratzinger, ma anche ad una persona, Benedetto XVI che "è espressione di santità di nome, lo chiamiamo infatti 'Sua Santità', ma soprattutto di fatto. E tutti ce ne rendiamo conto, le persone comuni vanno sempre più amando il Papa".
TMNews, Agi
"Servendo con tanto amore Benedetto XVI, questo grande Papa che il Signore ci ha dato, mons. Georg Gänswein attraverso lui serve la Chiesa intera. Per questo l'atto di riconoscimento di questa sera non è solo legittimo ma doveroso". Il card. De Giorgi ha motivato così il premio "Testimoni di santità'" al segretario del Pontefice. Questo sodalizio, che il porporato ha definito "un'iniziativa molto decisa nella difesa del Papa e della Santa Sede", ha inteso rendere onore al più stretto collaboratore di Benedetto XVI, quale "testimone di santità" perchè, ha spiegato De Giorgi, mons. Gänswein, è vicino non solo "al più grande teologo del nostro tempo", che è certamente Joseph Ratzinger, ma anche ad una persona, Benedetto XVI che "è espressione di santità di nome, lo chiamiamo infatti 'Sua Santità', ma soprattutto di fatto. E tutti ce ne rendiamo conto, le persone comuni vanno sempre più amando il Papa".
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