mercoledì 13 febbraio 2013

Il Papa: la Chiesa nel suo insegnamento e nelle sue opere ha sempre sostenuto la centralità del lavoratore della terra, auspicando concretezza nell’azione politica ed economica che lo riguarda e rendendo gli agricoltori protagonisti dello sviluppo delle loro comunità e Paesi

Dal 13 al 14 febbraio è in corso a Roma la 36° sessione annuale del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) sul tema "La forza dei partenariati: stabilire alleanze per un’agricoltura familiare sostenibile", con la partecipazione di alti rappresentanti dei governi di Cina e Italia. Questa mattina è stato pubblicato il Messaggio che il Santo Padre ha inviato al Presidente del Fondo internazionale per lo Sviluppo Agricolo, Kanayo F. Nwanze, per l’apertura dei lavori. “Interrompere lo sforzo di solidarietà a motivo della crisi può nascondere una certa chiusura verso le necessità altrui”: è l’osservazione del Papa rivolta ai Paesi più avanzati, che hanno diminuito i fondi della cooperazione internazionale “in ragione di una ridotta disponibilità”. “La Chiesa cattolica nel suo insegnamento e nelle sue opere - scrive Benedetto XVI - ha sempre sostenuto la centralità del lavoratore della terra, auspicando concretezza nell’azione politica ed economica che lo riguarda” e rendendo gli agricoltori “protagonisti dello sviluppo delle loro comunità e Paesi”. “L’attenzione alla persona, nella dimensione individuale e sociale - suggerisce -, sarà maggiormente efficace se realizzata attraverso forme di associazione, cooperative e piccole imprese familiari che siano messe in grado di produrre un reddito sufficiente per un dignitoso tenore di vita”. Riferendosi al prossimo Anno internazionale che le Nazioni Unite hanno deciso di dedicare alla famiglia rurale, Benedetto XVI ricorda che “che il cuore dell’ordine sociale è la famiglia, la cui vita è regolata, ancor prima che dalle leggi di uno Stato, o da norme internazionali, da principi morali inseriti nel patrimonio naturale di valori che sono immediatamente riconoscibili anche nel mondo rurale”. “Disconoscere o trascurare questa realtà - ha sottolineato - equivale a minare le fondamenta, non solo della famiglia, ma dell’intera comunità rurale, con conseguenze di cui non è difficile prevedere la gravità”. Nell’attuale contesto è quindi “indispensabile offrire agli agricoltori solida formazione, costante aggiornamento ed assistenza tecnica nella loro attività, come pure appoggio ad iniziative associative e cooperativistiche”. In questo modo, ha osservato, “non avremo solo un aumento della produzione - i cui benefici rischiano di non essere percepiti dai più poveri, come spesso avviene oggi - ma un’efficace spinta verso legittime riforme agrarie per garantire la coltivazione dei terreni, quando questi non sono adeguatamente utilizzati da coloro che ne hanno la proprietà e, talora, impediscono l’accesso del contadino alla terra”. Inoltre, “anche l’assistenza internazionale potrebbe più utilmente rispondere ai bisogni degli effettivi beneficiari”.

SIR

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AL PRESIDENTE DEL FONDO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO AGRICOLO (IFAD)