venerdì 30 gennaio 2009

I lefebvriani italiani annullano il convegno di Rimini e scelgono il silenzio stampa. Mons. Williamson verso la rimozione dal suo incarico

In seguito alle polemiche per le dichiarazioni negazioniste di mons. Williamson e di altri sacerdoti lefebvriani, il distretto italiano della Fraternità San Pio X ha deciso di annullare il convegno sul tema ''Nè scismatici, nè scomunicati ma cattolici nell'attuale crisi della Chiesa'', previsto per il 31 gennaio a Rimini, e sceglie per il ''silenzio stampa''. Una decisione presa dopo l'ennesima intervista esplosiva, quella dal priore della comunità tradizionalista di Rimini, don Pierpaolo Petrucci, che ha ribadito il proprio rifiuto per le riforme del Concilio Vaticano II ed ha contestato a Papa Benedetto XVI l'essersi raccolto in preghiera nella Moschea Blu di Istanbul durante il suo viaggio apostolico in Turchia del novembre 2006.
Il vescovo lefebvriano negazionista Richard Williamson, uno dei quattro ai quali il Papa ha revocato la scomunica, potrebbe "essere rimosso" dalla direzione del seminario che dal 2003 dirige in un monastero a Buenos Aires. Lo riferisce la stampa argentina, legando la decisione alla presa di distanze da parte del superiore degli ultra-tradizionalisti, mons. Bernard Fellay, che ha anche chiesto perdono al Papa per le dichiarazioni negazioniste sulla Shoah fatte dal vescovo britannico.