venerdì 30 gennaio 2009

Il messaggio di auguri al Patriarca Kirill del Presidente Napolitano. Il 1° marzo la consegna della Chiesa russa di Bari

''Santità, a nome mio personale e del popolo italiano, desidero rivolgerle i più vivi rallegramenti ed auguri nel momento nel quale ella viene chiamato a reggere il supremo magistero della Chiesa Ortodossa Russa''. Inizia così il messaggio che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (nella foto con Benedetto XVI), ha inviato al nuovo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill. Nel messaggio Napolitano sottolinea l'amicizia tra il popolo italiano e quello russo e il dialogo tra la Chiesa di Roma e il Patriarcato Ortodosso di Mosca. ''Conservo un gradito ricordo del nostro incontro al Monastero Danilovsky lo scorso mese di luglio, durante la mia visita di Stato nella Federazione Russa. In quella occasione, conversando con il suo compianto predecessore Alessio II, avevo avuto modo di esprimere il mio profondo rispetto per il ruolo di guida spirituale esercitato e per l'azione svolta dalla Chiesa Ortodossa russa in favore dei molti cittadini russi che vivono in Italia. A tale riguardo - dice Napolitano - la cessione del complesso della Chiesa Ortodossa di Bari, che avrà luogo in occasione di una solenne cerimonia il 1° marzo prossimo, costituisce una significativa testimonianza della profonda amicizia fra i due popoli e di contributo al dialogo fra la Chiesa di Roma ed il Patriarcato Ortodosso di Mosca. Giungano a Vostra Santità i più fervidi auspici di benessere personale e di sereno svolgimento della sua alta missione''.
Doveva avvenire il 6 dicembre scorso, invece proprio la morte di Alessio II bloccò la cerimonia di consegna al Patriarcato di Mosca della Chiesa Russa di Bari, dove è conservato il corpo di San Nicola. All’evento di dicembre, oltre al Presidente Napolitano, dovevano partecipare anche il primo ministro russo, Dmitri Medvedev, e l’attuale Patriarca Kirill, allora “semplice” metropolita. Programma confermato il 1 marzo, ma questa volta con la sola benedizione del successore di Alessio II, che evidentemente non potrà essere presente. Kirill è di casa a Bari, dove è stato in visita numerose volte in qualità di “ministro degli esteri” del Patriarcato, ruolo che ricopriva dal lontano 1989. Nel capoluogo pugliese, oltre che pellegrino alla tomba di San Nicola, è stato anche testimone della dottrina sociale dell’ortodossia russa in occasione di seminari promossi dall’Università. La sua elezione, adesso, apre orizzonti totalmente nuovi e conferma Bari, la città di San Nicola, come scenario ottimale del dialogo. L’incontro tra Kirill e Benedetto XVI è già avvenuto nel 2007, ma questa consegna apre scenari che confermano Bari come luogo di “incontro” ecumenico ancora più forte. E nella città pugliese è forte il sogno di poter ospitare anche lo storico “abbraccio” tra i due leader religiosi, nel nome di San Nicola, uno tra i Santi più venerati in Russia e in tutta la comunità ortodossa mondiale.