venerdì 30 gennaio 2009

Il portavoce vaticano: chi nega la Shoah nega il mistero di Dio e la Croce di Cristo. Più grave se da un ministro di Dio

"Chi nega il fatto della Shoah non sa nulla nè del mistero di Dio nè della Croce di Cristo". Lo afferma il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in una nota trasmessa dalla Radio Vaticana. L'accostamento tra la Shoah e il mistero di Dio e della Croce rende "tanto più grave", per il portavoce del Papa, la negazione quando "viene dalla bocca di un sacerdote o di un vescovo, cioè di un ministro cristiano, sia unito o no con la Chiesa Cattolica". Mercoledì scorso, ricorda Lombardi, "il Papa ha ripreso la profonda meditazione del suo discorso nel campo di concentramento di Auschwitz. Non ha solo condannato ogni forma di oblio e di negazione della tragedia dello sterminio di sei milioni di ebrei, ma ha richiamato i drammatici interrogativi che questi eventi pongono alla coscienza di ogni uomo e di ogni credente". Infatti "è la fede nella stessa esistenza di Dio che viene sfidata da questa spaventosa manifestazione della potenza del male. La più evidente per la coscienza contemporanea, anche se non la sola". Tutto questo, rileva la nota vaticana, "Benedetto XVI lo ha riconosciuto lucidamente nel discorso di Auschwitz, facendo sue le domande radicali dei salmisti a un Dio che appare silente ed assente". Ai microfoni della Radio Vaticana, il portavoce della Santa Sede sottolinea che per Benedetto XVI "di fronte a questo duplice mistero, della potenza orribile del male, e dell'apparente assenza di Dio, l'unica risposta ultima della fede cristiana è la passione del Figlio di Dio". Queste, rileva Lombardi, "sono le questioni piu' profonde e decisive dell'uomo e del credente di fronte al mondo e alla storia. Non possiamo e non dobbiamo evitarle e tanto meno negarle. Se no, la nostra fede e' ingannevole e vuota".