Sono 177 gli Stati che attualmente intrattengono relazioni diplomatiche piene con la Santa Sede, a cui vanno aggiunti le Comunita' Europee ed il Sovrano Militare Ordine di Malta e due Missioni a carattere speciale, quella della Federazione Russa, retta da un Ambasciatore, e l'Ufficio dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). A tutti i diplomatici accreditati presso la Santa Sede, Papa Benedetto XVI ha rivolto oggi il tradizionale discorso di inizio anno, dedicato a tracciare lo 'stato del mondo' agli occhi del Vaticano. L'ultimo Paese in ordine di tempo ad aver stabilito relazioni diplomatiche e' la Repubblica di Botswana, lo scorso 4 novembre. Nel 2008 la Santa Sede ha anche firmato, il 17 marzo, un Accordo con il Principato di Andorra sulla posizione del Vescovo di Urgell, lo statuto giuridico della Chiesa cattolica in Andorra, il matrimonio canonico, l'insegnamento della religione cattolica nella scuola e il sostentamente economico della Chiesa in Andorra. Il 29 maggio, la Santa Sede ha firmato un accordo con le Filippine sui beni culturali della Chiesa cattolica, mentre il 13 novembre ha firmato un Accordo con il Brasile che disciplina lo statuto giuridico della Chiesa cattolica in Brasile, il riconoscimento dei titoli di studio, l'insegnamento religioso nelle scuole pubbliche, il matrimonio canonico e il regime fiscale della Chiesa. Il 18 dicembre, infine, la Santa Sede ha firmato un Accordo con la Francia sul mutuo riconoscimento dei gradi e dei diplomi dell'insegnamento superiore.La Santa Sede e' presente all'ONU in qualita' di ''Stato osservatore'' ed e', inoltre, membro di 7 Organizzazioni o Agenzie del sistema ONU, osservatore in altre 8 e membro o osservatore in 5 Organizzazioni regionali.
giovedì 8 gennaio 2009
Il Corpo Diplomatico a Benedetto XVI: grati per il suo impegno a favore della pace nel mondo
La gratitudine del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per quanto Papa Benedetto XVI ha fatto durante il 2008, dal viaggio negli Stati Uniti a quello in Francia, per il suo discorso all’ONU, per il suo impegno per il dialogo interreligioso e “in favore della pace del mondo”. Ad esprimerla è stato questa mattina il nuovo decano del Corpo diplomatico accreditato presso il Vaticano, Alejandro Valladares Lanza (Honduras). “Santissimo Padre - ha detto l’ambasciatore -: noi abbiamo bisogno di dignità per l’uomo, di un ritorno ai valori morali e cristiani, di giustizia sociale, di dialogo interreligioso… Quanti cantieri di riflessione e quante sfide per il nostro tempo. La strada sarà lunga e difficile, gli ostacoli numerosi, ma è nostro dovere di uomini, che Dio ha voluto a sua immagine, rimboccarci le maniche e metterci al lavoro”. Il quadro che l’ambasciatore ha delineato al Santo Padre del 2008 è a tinte scure, perché costellato di “guerre dichiarate e ignorate, di atti di terrorismo cechi e sempre più violenti, di persecuzioni religiose e sofferenze umane causate dalle malattie e dalla fame”. Una “lista di drammi che seminano morte e desolazione e mettono in pericolo la vita di uomini, donne e bambini”. Nel suo discorso l’ambasciatore fa cenno anche alla “crisi finanziaria” che si è abbattuta “senza precedenti” lo scorso anno. “Capiamo - ha concluso l’ambasciatore rivolgendosi al Papa - che un così triste quadro mostri, se ce n’è bisogno, quanto sia importante, non solo leggere e ascoltare i vostri insegnamenti, ma anche spendere tutti i nostri sforzi, a qualsiasi razza o religione apparteniamo, perché essi diventino realtà per la nostra società umana divenuta oggi così fragile”. Nel suo discorso, il decano ha poi esortato i suoi colleghi affinché si adoperino per “sradicare il ricorso alla forza nella risoluzione dei conflitti internazionali, salvo - ha aggiunto - nei casi previsti e approvati dal Consiglio di sicurezza dell’Onu”. Ed ha chiesto che “anche la lotta contro il terrorismo internazionale deve essere condotta dalla comunità internazionale attraverso le Nazioni Unite”.