giovedì 8 gennaio 2009

'L'Osservatore Romano' commenta il discorso di Benedetto XVI al Corpo Diplomatico: non 'belle parole', ma un discorso realistico e concreto

Non ''belle parole'' ma un discorso ''realistico e concreto'' che dimostra come la Santa Sede sia in grado di abbracciare il mondo in uno ''sguardo complessivo che e' difficile riscontrare altrove'': e' il commento del direttore del L'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, sull'ampio panorama internazionale tracciato oggi da Papa Benedetto XVI nel discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Per Vian, il ''realismo'' della Santa Sede è ''finalizzato alla pace. Una pace certo lontana ma che ha tratti ben definiti: sicurezza e sviluppo sono oggi i nomi della pace''. ''E' trascorso un quarantennio dalle encicliche di Paolo VI ''Populorum progressio' e ''Humanae vitae' - conclude il direttore del quotidiano della Santa Sede ma il loro insegnamento a difesa della vita umana dalla poverta' e dalle manipolazioni finalizzate all'ingiustizia e' purtroppo ancora attuale. Per questo, anche se la voce dei cristiani spesso disturba al punto da provocare persecuzioni e intolleranze, il vescovo di Roma parla, e per questo le sue parole sono attese''.

La voce del vescovo di Roma - L'articolo di Giovanni Maria Vian