giovedì 8 gennaio 2009
L'incontro familiare tra il Papa e il Coro della Cappella Sistina: un gioia per il cuore ascoltare questi cantori
“E’ una gioia per il cuore essere proprio in Sistina ad ascoltare questi cantori!” Parola di Benedetto XVI. Ormai è una tradizione. Per la quarta volta nel tempo di Natale il Papa si concede un incontro privato con i cantori della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” (foto). Le voci bianche dei pueri si intrecciano con le voci degli adulti diretti dal 1997 dal siciliano mons. Giuseppe Liberto, musicista, compositore, scrittore e poeta, chiamato a Roma da Giovanni Paolo II , “rubato” alla Schola cantorum della cattedrale di Monreale, di cui, a volte, sente un po’ di nostalgia. “Il colore di questi canti è tutto mediterraneo!”, ha commentato il Papa salutando direttore e cantori dopo lo scambio di doni e dolci per i bambini. Un incontro di famiglia che mette in mostra la sensibilità di Joseph Ratzinger che ha voluto parlare con tutti i cantori nonostante l’abbassamento di voce che lo aveva colpito. Quest’anno oltre al programma gregoriano, di Palestrina, di Da Victoria e Perosi il Papa ha ascoltato in prima esecuzione assoluta un brano speciale dedicato al fratello Georg per i suoi 85 anni . “Vivere in Christo” è un elegante mottetto che la Sistina ha donato all’ex direttore del coro di voci bianche di Ratisbona. Ispirato al testo paolino è una meditazione in musica. Il 17 gennaio saranno L'orchestra e il Coro dei 'Regensburger Domspatzen' ad eseguire per la circostanza la c-moll-Messe di Wolfgang Amadeus Mozart, ma quella è una celebrazione ufficiale, anche molto discussa dalla diocesi per i costi elevati. Altra atmosfera invece il 6 pomeriggio. C’è feeling tra la Sistina e il Papa, tra il maestro Liberto e il musicista Joseph Ratzinger. Tra i doni al Papa in questo quarto incontro speciale il libro “Parola fatta canto”, una raccolta di riflessioni sulla musica per la liturgia. Per l’ occasione sono state dedicate a Benedetto XVI anche le nuove sale del Vestiario, dove i cantori delle Sistina si preparano prima delle celebrazioni pontificie. Al papa è stato portato un organo, che sarà nel Vestiario ricevuto da una diocesi tedesca. Un modi di dire grazie al Papa per “l’attenzione affettuosa che costantemente rivolge alla sua Cappella Musicale Sistina. Un modo per rispondere a chi vedeva imminente la partenza di mons. Liberto perché con uno stile troppo “conciliarista” rispetto ad una nuova linea più “tradizionale” nelle cerimonie papali voluta da mons. Guido Marini. In effetti il Papa dimostra di apprezzare molto il lavoro della Sistina, tanto che, oltre ad averne la presenza costante nelle celebrazioni nella Basilica di San Pietro, ha voluto che la Schola cantasse per il presidente Bush in visita in Vaticano la scorsa estate. E poi il maestro è stato confermato alla direzione “donec aliter provideatur”,cioè “fino a che non si provveda altrimenti”, una conferma in pratica, senza scadenza precisa. Mons. Giuseppe Liberto resta uno dei pochi della vecchia squadra di liturgisti di Giovanni Paolo II. Ma la musica della Sistina, la polifonia di Perosi e Liberto, il gregoriano e i canti della tradizione popolare riscritti per far esprimere al massimo la piccola e leggendaria schola cantorum, piacciono a Benedetto XVI, che ogni anno “regala” una esecuzione speciale al fratello musicista. E ogni anno mons. Liberto regala al Papa qualcuno dei suoi spartiti. Chi sa se Joseph Ratzinger li prova al pianoforte.