mercoledì 28 gennaio 2009
Il rabbinato di Israele fa marcia indietro sui rapporti con il Vaticano e plaude alle parole del Papa sulla Shoah
"Non abbiamo interrotto i rapporti con il Vaticano anche perché credo sia fondamentale tanto per noi quanto per il Vaticano stesso". Così il direttore generale del rabbinato d'Israele Oded Wiener smentisce, a SKYTG24, di voler interrompere i rapporti con la Santa Sede in seguito alle dichiarazioni del vescovo lefebvriano Richard Williamson. "Credo comunque che le parole del Papa di questa mattina - sottolinea Wiener - siano state estremamente importanti. Non c'è posto per persone come Williamson che negano l'esistenza dell'Olocausto. Credo sia un grande passo in avanti per risolvere questa questione ma dobbiamo ancora discutere con i membri della Commissione della Santa Sede e del governo d'Israele cosa dovrebbe essere fatto per porre fine a questa problematica. Il fatto che questa persona - ha aggiunto Wiener - sia stata scomunicata e successivamente riaccolta dalla Chiesa dopo 20 anni proprio quando ricorre la giornata della memoria, nella settimana dichiarata dalle Nazioni Unite come commemorativa dell'Olocausto, è davvero incredibile. Questo individuo dovrebbe essere respinto da qualsiasi luogo pubblico". Wiener spiega anche perché l'incontro fissato a Roma per il 2 marzo con la Commissione della Santa Sede per i rapporti con gli ebrei è stato rimandato: "questa questione deve essere discussa. Abbiamo posticipato l'incontro fino a quando non parleremo di tutto ciò con le persone della Santa Sede. Sicuramente in un tale momento storico e in un ambito così sensibile, tutto il mondo ebraico è scioccato da questa vicenda. Dobbiamo capire cosa fare per risolverla".