mercoledì 28 gennaio 2009

Il rabbinato di Israele interrompe i rapporti ufficiali con la Santa Sede. Padre Lombardi: le parole del Papa più che sufficienti per smentire i dubbi

Il Gran Rabbinato di Israele ha deciso di rompere a tempo indefinito le relazioni con il Vaticano, a seguito della revoca della scomunica da parte di Benedetto XVI al vescovo lefebvriano negazionista Richard Williamson. Lo riporta il sito web del Jerusalem Post. Il Gran Rabbinato ha anche cancellato un incontro con la Commissione per i rapporti con l'ebraismo della Santa Sede, in programma a Roma dal 2 al 4 marzo. In una lettera al card. Walter Casper, presidente della Commissione per le relazioni religiose con l'ebraismo della Santa Sede, il direttore generale del Gran Rabbinato di Israele, Oded Weiner, ha affermato che "senza unapubblica scusa e una ritrattazione sarà difficile proseguire il dialogo". Secondo una fonte del Gran Rabbinato, il contenuto della lettera è stato divulgato alla stampa israeliana prima che la missiva giungesse al Vaticano, e ciò potrebbe ulteriormente complicare le relazioni tra il Gran Rabbinato e la Santa Sede.
Il Vaticano risponde al Rabbinato di Israele per bocca del portavoce, padre Federico Lombardi, auspica che “il dialogo della Chiesa Cattolica con l’ebraismo possa continuare con frutto e serenità”. ”Le parole del Papa, nelle diverse occasioni in cui già in passato si è espresso, e che oggi sono state pronunciate ancora una volta sul tema della Shoah, dovrebbero essere più che sufficienti per rispondere alle attese di chi esprime dubbi sulle posizioni del Papa e della Chiesa cattolica sull’argomento”, afferma Lombardi. “Ci auguriamo quindi che, anche alla luce di esse, le difficoltà presentate dal Rabbinato di Israele possano essere oggetto di ulteriore e più approfondita riflessione, in dialogo con la Commissione per i rapporti con l’ebraismo del Consiglio per l’unità dei cristiani, in modo che il dialogo della Chiesa cattolica con l’ebraismo possa continuare con frutto e serenità”.