mercoledì 28 gennaio 2009
L'ambasciatore Lewy: Benedetto XVI resta il benvenuto in Israele. Sulle dichiarazioni del rabbino Rosen: non rappresenta il governo
Il Papa "era e resta il benvenuto" in Israele: lo afferma l'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Mordechay Lewy (nella foto con Benedetto XVI), che, a commento delle dichiarazioni odierne di Benedetto XVI su shoah e lefebvriani, afferma: "Sono molto contento di una dichiarazione di così alto livello da parte della Santa Sede, che chiarisce molte cose e aiuta a superare gli equivoci". "Penso che sia sbagliato, ora, personalizzare la vicenda concentrandosi su un singolo vescovo", precisa Lewy interpellato per un commento. Il problema "è noto e il Papa lo ha affrontato in modo chiaro. Ogni ulteriore discussione sul negazionismo e sulla dichiarazione del Concilio Vaticano II "Nostra aetate" dovrebbe essere affrontata senza personalizzazioni". Quanto alla richiesta avanzata dal rabbino David Rosen di ulteriori scuse da parte di Williamson, l'ambasciatore d'Israele afferma: "Il rabbino Rosen rappresenta l'Ajc (American Jewish Committee) e l'Ijcic (Jewish Committee for Inter-religious Consultations), due istituzioni di dialogo molto autorevoli che non rappresentano, però, il governo israeliano". "Il Papa è benvenuto in Israele oggi, così come era benvenuto ieri e l'altroieri", puntualizza il rappresentante diplomatico d'Israele presso il Palazzo apostolico. Benedetto XVI dovrebbe recarsi a maggio in Terra Santa. La beatificazione di Pio XII? "Non è mai stato un argomento bilaterale tra Israele e Vaticano", spiega Lewy. Il pendente negoziato sullo statuto giuridico e fiscale della Chiesa cattolica in Terra Santa, allora? "Stiamo facendo progressi. Progressi che, ad ogni modo, non sono connessi con una visita del Papa che, peraltro, non è ancora stata ufficializzata". L'ambasciatore israeliano spiega: "Apprezziamo molto la statura morale del Papa e sappiamo che la Terra Santa è santa per le tre religioni monoteistiche". Il paragone fatto di recente dal card. Renato Raffaele Martino tra la Striscia di Gaza e un campo di concentramento? "Il portavoce vaticano ha già chiuso con successo quel capitolo".