E' il nuovo capo della Chiesa Ortodossa russa e potrebbe diventare il Patriarca dell'incontro con il Papa: il metropolita Kirill (nella foto con Benedetto XVI) di Smolensk e Kaliningrad è stato scelto dal Conclave riunito oggi a Mosca, nella Cattedrale di Cristo Salvatore, battendo in 'rush finale' Kliment di Kaluga e Borovsk. Si è aggiudicato 508 voti. Per essere eletto doveva ottenere oltre il 50% dei consensi, ossia almeno 352 schede a favore, su un totale di 702 votanti. Salirà al Soglio domenica prossima Kirill, al secolo Vladimir Gundiaiev, in una cerimonia solenne indicata in russo con la parola 'Intronisazia'. Già da qualche settimana aveva assunto la guida 'ad interim' della Chiesa Ortodossa russa e 'locum tenens' della sede patriarcale di Mosca, rimasta vacante dopo la morte del Patriarca Alessio II. Paladino del dialogo con Roma, il 16° Patriarca di Mosca e di tutte le Russie è nato il 20 novembre 1946 a Leningrado, come il capo di stato Dmitri Medvedev, il premier Vladimir Putin e il suo predecessore Alessio II. Ha 62 anni. In precedenza ricopriva il ruolo di ministro degli Esteri della Chiesa Ortodossa russa. E' particolarmente noto nel Paese come telepredicatore e il suo volto è familiare al pubblico grazie a una serie di apparizioni nei programmi tv. E' stato lui ad officiare i funerali del defunto Alessio II, lo scorso dicembre, nonchè del primo presidente russo Boris Eltsin (all'epoca Alessio era già malato). Da sottolineare: nel dicembre 2007 Kirill ha guidato uno dei rari incontri di una delegazione ortodossa russa da Benedetto XVI in Vaticano. "In questo momento ci sono tutte le condizioni per la soluzione dei problemi che non abbiamo affrontato negli ultimi anni", disse dopo l'incontro a Roma con il Pontefice, aggiungendo che "Benedetto XVI è disposto a fare il possibile per arrivare alla soluzione dei problemi nel più breve tempo possibile ed evitare che ne nascano altri". Secondo gli esperti l'elezione di Kirill spianerà quindi la strada all'agognato viaggio del Papa in Russia, che dovrà essere preceduto da un invito formale del Patriarca. E' noto il suo ottimismo crescente per un miglioramento delle relazioni con Roma. Nonchè la sua posizione ferma sui temi come l'eutanasia: di recente ha scritto una lettera al Granduca Henri di Lussemburgo che il primo dicembre si è rifiutato di firmare una legge sulla 'dolce morte', che è stata comunque adottata dal Parlamento lussemburghese. "Sono convinto che la fedeltà ai valori tradizionali dei popoli del continente europeo ci aiuterà a preservare le fondamenta stesse della nostra casa comune", ha specificato nella missiva Kirill. E questo potrebbe essere anche uno dei punti forti del dialogo con Roma. Kirill, come del resto il Papa, ha sempre sostenuto che le due Chiese debbano collaborare per difendere i valori cristiani in Europa davanti all'espansione delle altre religioni, come l'Islam e questo non gli ha risparmiato critiche da parte dell'ala più conservatrice della Chiesa Ortodossa. Il nuovo Patriarca guiderà una Chiesa che conta almeno 165 milioni di fedeli in tutto il mondo. Il suo ruolo sarà particolarmente strategico nei rapporti con la Chiesa Cattolica. Il tanto agognato incontro tra Alessio II e il Papa infatti, non si è mai tenuto e ora la cristianità torna a guardare a un evento epocale.
"Il nuovo Patriarca di Mosca Kirill è persona ben conosciuta e stimata da Benedetto XVI". Lo sottolinea il direttore della Sal Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, commentando l'elezione all'agenzia Agi. "Il nostro auugurio - ha detto il portavoce di Papa Ratzinger - è che il nuovo Patriarca possa svolgere un servizio fruttuoso e continuare ad approfondire un cammino di reciproca conoscenza e collaborazione per il bene dell'umanita'". Per Lombardi, infatti, "il Pontefice - che è stato subito informato dell'elezione avvenuta - guarda con fiducia alla prosecuzione dei rapporti tra ortodossi e cattolici ed auspica che Kirill possa svolgere al meglio il suo importantissimo ministero".