"I nostri sono giorni in cui sentiamo parlare molto di speranze umane. La nuova presidenza degli Stati Uniti, ad esempio, ne ha suscitate molte, e questo non è certo male in un mondo fin troppo travagliato". Lo rileva il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, in un commento della Radio Vaticana alla conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani nel quale focalizza la propria attenzione sulla "speranza cristiana" che supera ogni "speranza umana". "Ma sono anche giorni in cui la guerra in Medio Oriente ha rimesso sotto i nostri occhi quali sono i frutti orribili dell'odio che divide. Trovare il senso solido e durevole della speranza - è l'auspicio di Lombardi - in modo che le speranze umane siano gradini verso di essa, e non fonti di illusioni e delusioni continue. Trovare la forza della riconciliazione e del perdono, senza di cui la guerra non avrà mai fine". "Di queste cose il mondo ha bisogno - prosegue il gesuita - e queste cose i cristiani le possono trovare, e tutti i cristiani insieme le possono e le devono testimoniare, perché ne conoscono una fonte più profonda delle loro divisioni confessionali: Gesù Cristo e il suo Vangelo". Oggi è l'ultimo giorno della settimana dell'unità dei cristiani, dedicato al tema 'Proclamazione cristiana della speranza in un mondo diviso'.