lunedì 19 gennaio 2009

VI Incontro Mondiale delle Famiglie. L'omelia del card. Bertone della Messa conclusiva e il bilancio del card. Antonelli

E' un vero e proprio "vademecum del genitore cristiano" quello che il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, ha presentato durante l'omelia della Santa Messa di chiusura del VI Incontro Mondiale delle Famiglie a Città del Messico. Lo afferma L'Osservatore Romano, sottolinenado che il porporato "ha rimarcato il ruolo educativo della famiglia". Ai genitori, in particolare, il braccio destro del Papa ha raccomandato: "Amate i vostri figli e fate sentire loro che sono amati e apprezzati, rispettati e compresi. Sentirsi amati suscita gratitudine e fiducia". E ancora: "Dovete rispettare la personalita' e la vocazione dei vostri figli, educarli e aiutarli a sviluppare le loro potenzialita' nascoste e appoggiarli affinche' possano essere pienamente se stessi secondo il disegno che Dio ha per la loro vita. Abbiate cura di loro come un dono che vi e' stato affidato, senza essere possessivi". Di qui l'invito del cardinale ai genitori: "Siate generosi con i vostri figli, senza essere permissivi; siate esigenti senza essere duri; siate chiari con loro e non contradditevi; sappiate dire si' o no al momento opportuno. Siate coerenti e date loro il buon esempio. Così potrete aiutare i vostri figli a sviluppare una personalita' equilibrata, fattiva e creativa, salda e affidabile, capace di affrontare le sfide e le prove della vita, che non mancheranno mai". In un'intervista allo stesso quotidiano vaticano, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Cardinale Ennio Antonelli, traccia intanto un bilancio positivo del mega-raduno. Per l'ex arcivescovo di Firenze, da Città del Messico arriva un messaggio preciso: "Le famiglie non devono rimanere semplicemente dei destinatari della attenzione della Chiesa. Devono essere aiutate anche offrendo loro l'opportunita' di diventare esse stesse protagoniste. In questo modo saranno aiutate a crescere. Dunque, e' necessario ripensare l'azione pastorale, in modo tale che non sia solo una pastorale per le famiglie, ma anche con le famiglie. Questo dovrebbe essere un modello di approccio anche da parte della politica se vuole veramente essere una politica a favore delle famiglie. Invece finora la nostra si e' dimostrata piuttosto una societa' degli individui". Si tratta, ha concluso Antonelli, "di ripensare anche la societa' perche' sia effettivamente a misura delle famiglie, ma non solo: bisogna fare in modo che sappia entrare in dialogo con le famiglie attraverso le associazioni che le rappresentano. Direi, perciò, che c'e' bisogno soprattutto di un cambiamento di metodo da realizzare".