martedì 10 febbraio 2009

Eluana è morta. Padre Lombardi: era parte di noi, le abbiamo voluto bene. Ora una riflessione pacata nel rispetto del diritto alla vita

Ha smesso di respirare e chiuso gli occhi, Eluana. Per sempre. Alle 20.25 le agenzie di stampa hanno battuto la notizia, che ha raggiunto poco dopo i senatori riuniti in aula, nella prima, lunga discussione che avrebbe dovuto portarli, in nottata, a varare una legge per salvarla. Una notizia che ha scatenato una bagarre. Ma lei non ce l'ha fatta, non stavolta. Non ha sopportato la mancanza di cibo e acqua, che le erano stati tolti quattro giorni fa. Il padre Beppino: "Adesso voglio stare da solo".
"Di fronte alla morte il credente si raccoglie in preghiera e affida a Dio l'anima di Eluana. Una persona a cui abbiamo voluto bene e che negli ultimi mesi è diventata parte della nostra vita. Ora che Eluana è nella pace, ci auguriamo che la sua vicenda, dopo tante discussioni, sia motivo per tutti di riflessione pacata e di ricerca responsabile delle vie migliori per accompagnare nel dovuto rispetto del diritto alla vita". Lo scrive, in una nota per la Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede. Una ricerca nel rispetto del diritto alla vita, "nell'amore e nella cura attenta le persone più deboli, quelle che - come ricordava il Papa all'Angelus di domenica - non possono in alcun modo provvedere a se stesse, ma sono totalmente dipendenti dalle cure altrui. La morte di Eluana non può non lasciarci un'ombra di tristezza per le circostanze in cui è avvenuta. Ma la morte fisica - conclude padre Lombardi - non è mai per il cristiano l'ultima parola. Anche in nome di Eluana continueremo dunque a cercare le vie più efficaci per servire la vita".
"Quello che ci resta ora è raccomandare al Signore Eluana Englaro, affinchè il Signore le apra le porte del cielo, a lei che ha sofferto tanto in terra". Lo afferma il card. Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per la Salute. "Il Signore le apra le sue braccia, e le porte del Paradiso - prosegue il porporato - e affidiamo alla misericordia di Dio chi ha fatto questa scelta. In questo momento - conclude Barragan - dobbiamo avere uno spirito di perdono e riconciliazione, non avviare polemiche, e continuare a promuovere il rispetto assoluto alla vita".
"Facciamo appello a tutti perchè non venga meno la passione per la vita umana, dal concepimento alla sua fine naturale''. E' quanto scrivono i vescovi italiani in un comunicato diffuso alla notizia della morte di Eluana Englaro. ''Siamo affranti in questa grave circostanza - continua il comunicato della Conferenza Episcopale Italiana -, ma non viene meno la speranza, che nasce dalla fede e consegna alla misericordia del Padre Eluana, la sua anima e il suo corpo''. ''In questo momento di grandissimo dolore - aggiunge la nota -, affidiamo al Dio della vita Eluana Englaro. Le preghiere e gli appelli di tanti uomini di buona volontà non sono bastati a preservare la sua fragile esistenza, bisognosa solo di amorevole cura''. ''E' questa speranza - concludono i vescovi - a renderci una cosa sola, accomunando quanti credono nella dignità della persona e nel valore indisponibile della vita, soprattutto quando è indifesa''.
Il vescovo di Udine, Pietro Brollo, ha aperto le porte della Basilica Madonna delle Grazie e invitato tutti a pregare.