Il vescovo negazionista Richard Williamson ha affermato che le sue dichiarazioni sulla Shoah sono state strumentalizzate da chi aveva interesse ad attaccare Benedetto XVI. Gli attacchi nei miei confronti, ha dichiarato nell'intervista al Der Spiegel di cui era stata diffusa un'anticipazione, sono state "lo strumento per attaccare la Fraternità di San Pio X e il Papa". "Il cattolicesimo di sinistra tedesco non ha evidentemente ancora perdonato a Ratzinger di essere diventato Papa". Williamson ha ribadito che non si recherà a Auschwitz, ma ha detto di aver ordinato il libro di Jean-Claude Pressac "Auschwitz. Tecnica e funzionamento delle camere a gas": "La copia è già in viaggio, la leggerò e la studierò attentamente". Il vescovo lefebvriano britannico ha spiegato la revoca della scomunica della Chiesa nei suoi confronti con quello che ha definito il "fallimento" del Concilio Vaticano II: "E' sempre così con noi conservatori: abbiamo ragione, ma dobbiamo aspettare parecchio per vederla riconosciuta". Sul probabile viaggio di Benedetto XVI in Israele, Williamson ha detto di augurarsi che il Papa "abbia anche a cuore le donne e i bambini feriti nella Striscia di Gaza e si impegni in favore della popolazione cristiana di Betlemme, che attualmente è circondata da un muro".Intanto ha incassato una sconfitta legale. Williamson voleva vietare alla tv svedese Sveriges Television AB di trasmettere all'estero e su internet la controversa intervista in cui il vescovo nega l'Olocausto. Il tribunale di Norimberga-Fuerth ha però respinto la sua richiesta di ingiunzione contro l'emittente. In particolare il tribunale non ha accolto l'argomentazione di Williamson, secondo il quale, prima del colloquio, Sveriges Television AB non lo ha informato del fatto che l'intervista sarebbe stata trasmessa anche fuori dai confini svedesi.
L'intervista era stata concessa il primo novembre nei pressi di Ratisbona, in Baviera.