giovedì 19 marzo 2009

Il Papa al Consiglio speciale del Sinodo per l'Africa: Dio ha scelto il vostro continente per farne dimora di suo Figlio

“Dio ha scelto il vostro continente perché diventasse dimora del suo Figlio. Mediante Gesù, Dio è venuto incontro ad ogni uomo, certamente, ma in modo particolare, incontro all’uomo africano”. Lo ha detto Benedetto XVI ai membri del Consiglio speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi nel corso di un incontro avvenuto in nunziatura a Yaoundé, ultimo appuntamento della terza giornata in Camerun. “Mediante Gesù – ha detto il Papa - duemila anni fa, Dio stesso ha portato il sale e la luce all’Africa. Da allora, il seme della sua presenza è sepolto nelle profondità del cuore di questo amato continente ed esso germoglia a poco a poco al di là e attraverso le vicissitudini della sua storia umana”. Per il Papa, l’Africa “ha ricevuto una chiamata particolare a conoscere Cristo. Che gli Africani ne siano fieri!”. E soprattutto “approfondendo spiritualmente e teologicamente” questa storia delle origini, “l’Africano potrà trovare le forze sufficienti per affrontare il suo quotidiano talvolta molto duro, e potrà allora scoprire immensi spazi di fede e di speranza che l’aiuteranno a crescere in Dio”. L'Africa "non è stata risparmiata ed è stata ed è ancora triste teatro di gravi tragedie che fanno appello a una vera riconciliazione tra i popoli, le etnie, gli uomini". Il Papa ha invocato "giustizia e pace, indispensabili per costruire un mondo migliore". "In realtà, nel contesto sociopolitico ed economico attuale del continente africano - ha affermato - che cosa c'è di più drammatico della lotta spesso cruenta tra gruppi etnici o popoli fratelli?". L'Africa, ha detto Papa Ratzinger, è "assetata di riconciliazione e alla ricerca della giustizia e della pace". I "conflitti locali o regionali, i massacri e i genocidi che si sviluppano nel Continente devono interpellarci in modo tutto particolare". Da qui l'appello di Benedetto XVI: "Lasciatevi riconciliare. Nessuna differenza etnica o culturale, di razza, di sesso o di religione deve divenire tra voi motivo di contesa. Voi siete tutti figli dell'unico Dio, nostro Padre, che è nei cieli. Con questa convinzione - ha proseguito - sarà finalmente possibile costruire un'Africa più giusta e pacifica, all'altezza delle legittime attese di tutti i suoi figli". L'Africa è "un continente ricco sia di promesse sia di pressanti necessità umane, culturali e spirituali". "Ci troviamo attualmente in un momento storico che coincide, dal punto di vista civile - ha sottolineato il Pontefice - con l'indipendenza ritrovata, dal punto di vista ecclesiale, con l'evento del Concilio Vaticano II. La Chiesa in Africa ha preparato e accompagnato durante questo periodo la costruzione delle nuove identità nazionali". La Chiesa "deve essere una comunità di persone riconciliate con Dio e tra di loro" anche se è difficile "in una società" come quella "attuale" che "conosce purtroppo in molti luoghi conflitti, violenze, guerre e odio. Il vostro continente non ne è stato risparmiato ed è stato ed è ancora triste teatro di gravi tragedie, che fanno appello a una vera riconciliazione tra i popoli, le etnie, gi uomini". D'altra parte, però, il Papa ritiene che "la situazione di disumanizzazione e di oppressione che affligge i popoli africani non è irreversibile; al contrario, essa pone ciascuno di fronte a una sfida, quella della conversione, della santità e dell'integrità".