Un esempio per tutti, Simone di Cirene, un africano che “ha partecipato alla pena infinita di Colui che ha redento tutti gli uomini compresi i sui persecutori”. Per il Papa, “ogni africano è membro della famiglia di Simone di Cirene”: per lui, come per noi, “è difficile accettare di portare la croce di un altro”. Salutando “coloro che, nelle loro case, negli ospedali, negli ambienti specializzati o nei dispensari, sono portatori di un handicap, sia motorio che mentale, coloro che nella loro carne portano i segni delle violenze e delle guerre” e ”tutti i malati”, specialmente “quelli che sono vittime di malattie come l’Aids, la malaria e la tubercolosi”, Benedetto XVI ha incoraggiato la Chiesa Cattolica, “fortemente impegnata in una lotta efficace contro questi terribili flagelli”, a “proseguire con determinazione”. “Dopo la risurrezione e fino ad oggi - ha detto ancora - molti sono i testimoni che si sono rivolti, con fede e speranza, al Salvatore degli uomini, riconoscendo la Sua presenza al centro della loro prova. Il Padre di tutte le misericordie accoglie sempre con benevolenza la preghiera di chi si rivolge a Lui. Egli risponde alla nostra invocazione e alla nostra preghiera come Egli vuole e quando vuole, per il nostro bene e non secondo i nostri desideri. Sta a noi discernere la sua risposta e accogliere i doni che Egli ci offre come una grazia. Fissiamo il nostro sguardo sul Crocifisso, con fede e coraggio, perché da Lui provengono la Vita, il conforto, le guarigioni. Sappiamo guardare Colui che vuole il nostro bene e sa asciugare le lacrime dei nostri occhi; sappiamo abbandonarci nelle sue braccia come un bambino nelle braccia della mamma”. Nel giorno in cui la Chiesa festeggia san Giuseppe, Benedetto XVI ne ha citato l’interpretazione che ne ha dato Santa Teresa d’Avila, che vedeva in lui “un intercessore per la salute dell’anima”. “Scegliamolo anche noi come maestro di preghiera”, ha raccomandato il Papa a ”tutti coloro che lavorano nel mondo della sanità”.
Incontro con il mondo della sofferenza nel Centro Card. Paul Emile Léger - CNRH di Yaoundé (19 marzo 2009) - il testo integrale del discorso del Papa